Basilicata, caro energia: “si introduca la cassa integrazione speciale per i lavoratori di aziende in crisi”! La richiesta urgente

“‘Il lockdown energetico’, perché di questo si tratta, anche in Basilicata, come accade in gran parte del Paese, è già una realtà con cui fare i conti, come dimostra la situazione della Pittini, uno dei più grandi complessi siderurgici italiani, costretta a riorganizzare i turni di produzione per risparmiare.

Non si possono più sottovalutare pertanto le pesanti conseguenze sulle attività produttive e sull’occupazione derivanti dal ‘caro energia'”.

Ad affermarlo è il segretario regionale della Uil, Vicenzo Tortorelli, che ha partecipato (il 5 Settembre) all’incontro in Regione convocato su questo tema.

Per Tortorelli:

“Siamo fortemente preoccupati per quanto sta accadendo e per questo, non possiamo accontentarci del tentativo della Giunta Regionale di raccogliere proposte.

E’ urgente individuare una strategia a breve e medio termine che salvaguardi la prosecuzione della produzione di grandi e piccole imprese e i livelli occupazionali.

Sapevamo che il provvedimento sul gas a favore delle famiglie, di cui peraltro continuiamo a chiedere informazioni su come e quando si applicherà, non avrebbe potuto affrontare il problema delle bollette energetiche in tanti casi quadruplicate a carico delle imprese.

Ma ci aspettavamo dai rappresentanti della Giunta qualche indicazione meno astratta su cosa fare; invece abbiamo ascoltato solo idee per scaricare il problema sul Governo nazionale e la Commissione Europea”.

Nel rinnovare la richiesta di ‘introdurre la cassa integrazione speciale per i lavoratori dipendenti di aziende in crisi a causa del caro energia ho evidenziato che le risorse finanziarie accantonate dalla Regione tra i fondi comunitari non spesi vanno impegnate rapidamente per rispondere a queste esigenze prioritarie.

Contestualmente si deve accelerare il programma per la transizione energetica.

Se fosse stata accolta l’antica e sempre attuale proposta della Uil di convocazione degli Stati Generali dell’Energia non ci troveremmo in questa situazione di stallo”.