Dal 2022 nuovo tetto sui pagamenti in contanti! Ecco i dettagli

Torna il limite di mille euro per i pagamenti in contanti, a partire dal 1° Gennaio 2022.

È questo il nuovo tetto che non potrà essere superato a partire dal nuovo anno.

Stretta già annunciata, non si tratta quindi di una novità dell’ultima ora.

È un effetto del decreto fiscale collegato alla precedente Legge di bilancio 2020 (quella partorita dal governo Conte bis).

Questo provvedimento aveva già previsto modifiche da Luglio 2021, abbassando il limite del pagamento in denaro da 3 mila euro a 2 mila euro.

Aveva però anche annunciato che a partire da inizio 2022 questo limite si sarebbe inasprito ulteriormente, scendendo a 1.000 euro, o più tecnicamente; 999,99 euro.

La nuova soglia dei contanti a 999,99 euro viene applicata per qualsiasi tipo di pagamento, cioè di passaggio di denaro tra persone fisiche o giuridiche.

Questo significa, viene spiegato su Today, che non solo l’acquisto di un bene o la prestazione di un professionista ma anche una donazione o un prestito a un figlio per una cifra di almeno 1.000 euro dovrà essere giustificato ed effettuato con un tipo di pagamento tracciabile, come un bonifico.

Tuttavia, nulla cambia per quanto riguarda prelievi e versamenti in banca, poiché non si tratta di trasferimenti di denaro tra due soggetti diversi ma di movimenti che interessano una sola persona.

Per capirci, sarà perfettamente lecito andare in banca a ritirare 1.500 euro.

Quello che non verrà consentito è di utilizzarli tutti insieme per fare un solo pagamento.

Potranno essere tenuti in casa per essere spesi un po’ alla volta entro la soglia stabilita.

Lo stesso vale per i versamenti.

Poniamo il caso di chi ha ricevuto in contanti per la propria attività 500 euro, poi 400 euro e poi ancora 600 euro.

In totale, 1.500 euro che possono essere versati insieme sul proprio conto corrente.

Non viola le regole sull’uso dei contanti nemmeno fare “un po’ e un po’’, cioè fare un pagamento di almeno 1.000 euro utilizzando sia il cash sia uno strumento tracciabile.

Ad esempio, per pagare un servizio che costa 1.800 euro è permesso consegnare al professionista 900 euro in contanti e 900 euro con un assegno, con la carta di credito o con un bonifico.

L’importante è che la somma in contanti resti sempre al di sotto del limite di 999,99 euro.

E così ora non ci resta che contare i giorni.

Cosa ne pensate?