LUCANI COMANDATI DA “FALSARI E TRUFFATORI”: CONTINUANO LE DENUNCE DI GIUSEPPE DI BELLO

 

Giuseppe Di Bello, Tenente di Polizia Provinciale, attualmente custode al museo di Potenza, sostenitore delle strutture civiche lucane che hanno come finalità la scoperta della verità, ci ha concesso un’intervista in cui ha espresso tutta la sua rabbia circa le vicende legate al petrolio che stanno sconvolgendo l’intera Basilicata.

Ecco cosa ci ha raccontato:

“Si sta cercando di proteggere coloro che hanno consentito che si inquinasse questa terra. Molti responsabili sono ancora nascosti nei palazzi con i loro ruoli di dirigenti, funzionari e politici”.

Poi ha aggiunto che “siamo comandati da falsari e truffatori che fanno passare per non pericolosi i rifiuti che invece sono pericolosi, e tutto questo solo per vile denaro”.

Di Bello si chiede:

“Come mai le istituzioni pubbliche si sono schierate contro i cittadini e le associazioni che continuano a chiedere chiarezza sui dati relativi all’inquinamento in Basilicata, ed anziché far luce su tutti i punti oscuri continuano a marcare la linea del “tuttappostissimo” malgrado i tumori sono in continuo aumento. Perchè? Chi c’è dietro a tutto questo?

Oggi sul caso “Tempa Rossa” – continua il Tenente – le dita sono puntate solo su Total, che detiene il 50% delle quote, ma bisogna sapere che c’è un altro 25% che appartiene a Shell e il restante 25 % che appartiene addirittura ad una compagnia nobile giapponese. Dietro “Tempa Rossa” ci sono gli interessi di mezzo mondo”.

Infine Di Bello ha concluso amareggiato dicendo:

“Nell’ambito dell’amministrazione per la quale io lavoro ci sono indagati, imputati per ogni genere di reato che non sono stati ne sospesi ne spostati. Io nel 2010 ho ricevuto un trattamento diverso perchè a loro avviso “ledevo l’immagine dell’Ente”.