Minacce, aggressioni e un disperato tentativo di fuga: in provincia di Potenza arrestati 2 fratelli

Nelle prime ore della mattinata odierna, a conclusione di indagini coordinate da questa Procura e condotte dai Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Melfi (PZ), è stata data esecuzione ad un’ordinanza di applicazione di misura cautelare personale in carcere, disposta dal GIP di Potenza, nei confronti dei fratelli D.G. A. e L., di anni 22 e 39, imprenditori agricoli di Melfi (PZ), ritenuti responsabili di estorsione aggravata e illecita concorrenza con violenza o minaccia.

Le investigazioni prendevano le mosse dalla denuncia – poi pienamente riscontrata – presentata, il 24 giugno scorso, da un altro imprenditore agricolo della zona, da diversi anni impegnato nell’attività di raccolta della paglia nell’agro melfese.

Costui, che svolgeva la medesima attività dei D.G., riferiva di essere stato minacciato ed aggredito violentemente dai fratelli D.G., suoi concorrenti, i quali, durante il suo disperato tentativo di fuga, lo avevano anche inseguito in auto, speronando ripetutamente il veicolo da lui condotto, fermandosi solo dopo essetsi resi conto che lo stesso stava per raggiungere la vicina Stazione Carabinieri di San Nicola di Melfi.

I fatti si inquadrano nella cosiddetta “guerra della paglia”, venuta alla ribalta solo da alcuni anni, locale, che stanno tentando di monopolizzare il settore.

In sostanza, la paglia che, in passato, veniva utilizzata perlopiù dagli allevatori di bestiame, a seguito del suo moderno impiego nel settore energetico delle biomasse, è divenuta importante fonte di guadagno per gli imprenditori agricoli operanti in taleambito, un rilevante affare, soprattutto a seguito della realizzazione di un impianto di biomassa nel vicino comune di Sant’Agata di Puglia (FG), dove viene conferito il prodotto ottenendo significativi guadagni.

Alla base dell’aggressione, dunque, secondo le riscontrate dichiarazioni della parte offesa, vi era la pretesa (poi realizzatasi) degli indagati di svolgere in esclusiva l’attività di raccolta della paglia, anche su terreni che, nel caso di specie, nel passato e sulla base di pregressi accordi verbali, erano stati concessi al denunciante stesso.

Le indagini dei Carabinieri hanno consentito di acclarare come, il giorno seguente la cruenta aggressione, gli indagati (peraltro con l’ausilio di due soggetti gravati da numerosi precedenti di polizia) siano stati effettivamente impegnati nella raccolta della paglia su un fondo di proprietà di un agricoltore del posto che da anni, invece, affidava tale attività proprio al denunciante che, peraltro, nei giorni precedenti, aveva già provveduto ai lavori propedeutici alla raccolta (c.d. ranghinatura).

Dunque, è emerso dalle indagini come i D.G., attraverso violenza, minaccia ed intimidazione, abbiano compiuto atti di concorrenza illecita finalizzati ad alterare la libera dinamica del mercato ed imporre, nelle campagne del melfitano, il loro monopolio assoluto nel settore della raccolta e del commercio all’ingrosso della paglia, accentrando nelle loro mani gli ingenti profitti derivanti dalla vendita del prodotto.

Gli accertamenti espletati successivamente, presso la citata centrale di produzione di energia elettrica, infatti, hanno permesso di stabilire che la paglia ivi conferita dagli indagati, per il solo mese di giugno, aveva già comportato introiti per circa 10.000 euro.

La misura cautelare è stata eseguita con l’impiego di 20 unità del Comando Provinciale Carabinieri di Potenza che si sono avvalsi del supporto di unità cinofile dell’Arma.