Patto di sito Cova Val d’Agri: estendere tutele e garanzie in tutta la Regione! La richiesta

Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa di UILTUCS BASILICATA:

“La UILTUCS esprime il proprio consenso al recente patto di sito siglato da CGIL,CISL e UIL, ma la vera sfida è costruire un patto per tutta la Basilicata con il concorso di tutte le parti sociali, grandi player industriali presenti in regione “Stellantis, Barilla, Ferrero” e istituzioni.

E’ indispensabile sfruttare le royalties per abbassare i costi energetici di tutte le grandi aziende che investono da noi, che producono e creano lavoro in Basilicata e che non sia ideato in un solo sito per pochi lavoratori, pochi comuni e qualche assessore regionale, ma il confronto andrebbe allargato a tutti i sindaci lucani all’intera giunta regionale e a tutti i lavoratori, perché il petrolio è dei lucani.

L’obiettivo è rendere la nostra Regione sempre più attrattiva migliorando le infrastrutture e creando un fondo per aiutare tutte le aziende in difficoltà, mettendole nelle condizioni di innovare e migliorare.

Questo è ciò di cui ha realmente bisogno il nostro territorio.

Occorre infine come avevamo già richiesto sei anni fa a regione e CIGIL-CISL-UIL, un protocollo d’intesa sugli APPALTI attraverso il quale si possa vigilare sulla congruità e sulla trasparenza degli appalti pubblici nei vari settori dei servizi, che dovrà trattare le diverse fasi, dalla preparazione dei bandi, all’esecuzione lavori, ai controlli post appalto che hanno una ricaduta sui lavoratori di questo comparto.

Nel protocollo assumerà grande importanza l’informazione ed il confronto preventivo, dovrà essere prevista e regolata una vera “contrattazione d’anticipo”.

Non possiamo infatti pensare di aver assolto il nostro compito garantendo continuità di lavoro solo in una determinata area geografica, ma dobbiamo pensare ad estendere le tutele e garanzie in tutta la Regione Basilicata per poter così migliorare la qualità del lavoro, la professionalità, le condizioni lavorative di tutti i lavoratori lucani”.