E’ stato Antonio Perretti, figlio di Vincenzo Perretti, storico del capoluogo di regione, a donare alla Città di Potenza, nel corso di un incontro avuto con il sindaco Vincenzo Telesca e il presidente del Consiglio comunale Pierluigi Smaldone, un manifesto dell’allora Intendenza della Provincia di Basilicata, datato 28 maggio 1824.
Nel testo firmato dall’intendente De Nigris, viene illustrato il programma delle celebrazioni che si tenevano a Potenza, il 30 maggio, in occasione dell’onomastico del Re Ferdinando di Borbone.
Nel documento di due secoli fa, sono indicate le modalità di festeggiamento, i rappresentanti delle Istituzioni presenti alle celebrazioni, i tempi e anche gli addobbi relativi ai luoghi interessati dai diversi momenti, inclusi quelli previsti nella Cattedrale.
Suoni di campane, bande musicali, illuminazione di strade e monumenti, e lo sparo di batterie di “mortajetti” a fare da sfondo a una giornata che prevedeva anche momenti di beneficenza per le persone più bisognose.
Ha dichiarato Telesca:
“Ringraziamo la famiglia Perretti per questo prezioso regalo, che mi premurerò di conservare e mettere a disposizione della cittadinanza, affinché possa essere conosciuto e apprezzato, anche in un’ottica di recupero e conoscenza delle nostre radici”.
Parla Smaldone:
Di un “bel momento di storia, testimoniato da particolari contenuti all’interno del testo, che quasi ritraggono un tempo che fu, e del quale le Istituzioni di oggi, e tutti noi, siamo chiamati a essere custodi.
Il passato di ciascuna delle nostre famiglie, e di tutta la nostra Città, è bene che sia ricordato in ogni suo aspetto, affinché ciò che sono stati e hanno vissuto i nostri avi, possa costituire il fondamento sul quale programmare ed erigere insieme il futuro della comunità”.
Antonio Perretti ha a sua volta ringraziato Sindaco e Presidente del Consiglio comunale per l’opportunità offerta nel rendere noto ai potentini il documento donato dalla sua famiglia, dicendosi onorato per la decisione di esporlo insieme ad altri, sempre donati dalla sua famiglia, nella Sala dell’Arco del Palazzo di Città.