Potenza ha detto NO al deposito di scorie nucleari: ecco le parole del Sindaco Guarente

“A distanza di 18 anni la città di Potenza torna a pronunciare forte il suo ‘NO’ alla possibile individuazione della Basilicata come sito sul quale ospitare il deposito unico delle scorie nucleari”.

A ricordarlo è il Sindaco di Potenza all’indomani della seduta straordinaria del Consiglio comunale, nel corso della quale è stata adottata all’unanimità la delibera con la quale si dichiara:

“la totale contrarietà all’individuazione del territorio della regione Basilicata come sede di Deposito Nazionale per i rifiuti radioattivi e Parco Tecnologico così come ipotizzato dalla proposta di Carta Nazionale delle Aree Potenzialmente Idonee (Cnapi)”.

Spiega il Sindaco:

“Ringrazio tutti i consiglieri, di maggioranza e opposizione, per aver deciso di sottoscrivere questo documento, superando gli steccati politici e ideologici, manifestando l’unità di intenti nel proteggere la nostra terra dall’ennesima aggressione dopo quella tentata, con le medesime finalità, nel 2003.

Allora come oggi, gli Amministratori di questa Città, si sono ritrovati dalla stessa parte, quella che difende i nostri concittadini, i nostri territori, la nostra regione, adottando un documento che mette al primo posto la salvaguardia della Basilicata e dei lucani.

Il fatto che i 17 possibili siti indicati nella nostra regione ricadano per la maggior parte in provincia di Matera, in provincia di Potenza Genzano di Lucania, Oppido Lucano e Acerenza, come capoluogo di regione non ci esime dal prendere una posizione ferma, così come concordato con Anci e Regione, anzi dà maggior forza, se possibile, al nostro pronunciamento, in virtù di una comunità lucana che con una dichiarazione unica, di tutti e 131 i Comuni, mostra una sola volontà, istituzionale, politica, civica, sociale, che va oltre i confini regionali, sposando anche le ragioni dei vicini territori pugliesi.

Territori che, oltre alle criticità legate alle particolari condizioni di sismicità e di dissesto idrogeologico, sono ad alta valenza ambientale, storica, archeologica, antropologica e culturale.

La Regione Basilicata, che già paga un altissimo prezzo per il gap infrastrutturale nei collegamenti, accumulatosi nei decenni, non può accettare l’ennesima aggressione con un Deposito Nazionale che ferirebbe ulteriormente l’economia locale basata sulla qualità dell’ambiente, sulle produzioni agroalimentari e sul comparto turistico.

Vigileremo affinché tutto ciò non accada e la qualità del dibattito sviluppatosi nel Consiglio comunale di ieri, e il successivo voto, dimostrano che i lucani avranno sempre le Istituzioni dalla loro parte, nella difesa del futuro della Basilicata”.