“La PAC 2023-2027 e le prospettive del comparto ovi-caprino. Le proposte degli allevatori della Basilicata”: è il tema del convegno promosso dalla Cia-Agricoltori Basilicata giovedì 20 aprile a Potenza (sala conferenze Museo Provinciale, via Ciccotti, ore 15).
Un’occasione per fare il punto sulle problematiche di settore.
Fa sapere Cia-Agricoltori:
“Il patrimonio ovicaprino regionale ammonta a circa 40mila capi caprini e 170mila capi ovini; nell’ultimo quinquennio si è registrata una progressiva riduzione dei capi allevati.
La distribuzione degli allevamenti e della specie tra le due province lucane restituisce un quadro chiaro sulla tipologia dei territori interessati alla pratica e sui prodotti tipici rappresentativi delle diverse aree.
Nel materano, i comuni di Matera, Tricarico e Ferrandina ospitano la maggior parte degli allevamenti in cui prevalgono gli ovini, mentre in provincia di Potenza la diffusione dei capi è più capillare, differenziandosi per altimetria.
La maggiore concentrazione è localizzata nell’area a nord, in particolare nel Vulture-Melfese, dove gli allevamenti più numerosi sono dislocati nelle zone montane e collinari (Filiano, Forenza, San Fele), oltre quelli collocati nella Valle di Vitalba (Atella).
In termini di consistenza, gli allevamenti ovicaprini più numerosi sono rinvenibili nei comuni del Marmo Platano, della Camastra Alto Sauro (Corleto e Laurenzana), della Val d’Agri (Grumento, Marsico Nuovo, Moliterno e Viggiano), nei comuni di Lauria e Lagonegro e nel Medio Agri Sauro, dove la distribuzione risulta tipicamente a macchia di leopardo.
Solo in alcune di queste zone l’allevamento ha assunto la forma intensiva, dominato fortemente da quella allo stato brado e da un trend in diminuzione degli animali allevati.
Al centro dell’attenzione il prezzo troppo basso del latte alla stalla e i crescenti costi aziendali (energetici su tutti).
Il convegno intende delineare nuove traiettorie programmatiche nel più ampio scenario definito dalle politiche europee per la PAC 2023-2027, dalle strategie Farm to Fork – cuore del Green Deal Europeo – e Biodiversità per il 2030, che rendono operativi alcuni dei principali obiettivi legati ai sistemi alimentari, alla sostenibilità dell’agricoltura e alla conservazione delle risorse naturali.
Diventa fondamentale costruire e realizzare interventi di sistema, in grado di valorizzare il sostegno della politica agricola comunitaria e delle risorse da essa derivanti, così da porre rimedio alle criticità esistenti ed enfatizzare i punti forti per cogliere le opportunità sia sotto il profilo produttivo che economico, oltre ad aumentare la remunerazione di filiera, con conseguente distribuzione equilibrata del valore aggiunto su tutti gli attori coinvolti.
A coordinare i lavori il direttore Cia D. Distefano”.