RACCOLTA DIFFERENZIATA E TASSA SUI RIFIUTI: QUESTA È LA SITUAZIONE IN BASILICATA

Federconsumatori ha realizzato il 10° Report nazionale su “Servizi e Tariffe dei Rifiuti”, in cui sono stati presi in esame gli importi della TARI 2016 in 109 Comuni capoluogo di provincia che, al 30 Maggio scorso, avevano approvato e reso pubblici i Piani Economici Finanziari ed i rispettivi regolamenti con le tabelle.

I comuni che non hanno deliberato entro i termini sopracitati dovranno applicare la tassa rifiuti equivalente agli importi dell’anno scorso.

Federconsumatori Potenza ha riportato i dati del report:

“La gestione dei rifiuti in Italia riguarda un settore la cui produzione annua è di 29,6 milioni di tonnellate di rifiuti, con un calo del -8,7% nel quadriennio 2010-2014. Si rilevano cali più significativi al Sud (-10,5 %) ed al Centro (-9,8%) a seguito della recessione e di una cultura e processi produttivi più attenti nel produrre e consumare meno rifiuti: si arriva così ad una produzione procapite media nazionale di 488 Kg per abitante (496kg al Nord, 547kg al Centro e 443kg al Sud ) a fronte di una media UE su 28 paesi di 481 kg/abitante.

Nel 2014-15 la percentuale di raccolta differenziata ha raggiunto il 45,2 % dato medio nazionale con il miglior risultato al Nord (56,7%) seguito dal Centro (40,8%) e dal Sud il (31,3 %).

Questo 10° Rapporto di Federconsumatori accenna anche all’impatto che questa spesa ha sui bilanci delle famiglie.

La spesa media annua della tassa dei rifiuti TARI 2016 della famiglia tipo composta di 3 persone in un appartamento di 100 mq (vedi TAB.1) per un campione di 109 comuni capoluogo di provincia con una popolazione di circa 17.904.000 abitanti, è stata mediamente di 296 euro annui, stesso importo del 2015, a fronte di una deflazione su base annua dato ISTAT del -0,1 % a luglio 2016.

Per una famiglia mononucleare con un appartamento di 60 mq la spesa media annua comprensiva delle riduzioni (laddove previste sempre per il 2016) si attesta in media a 129 euro.

Rispetto al 2015 la spesa per la famiglia tipo di tre persone è rimasta mediamente inalterata, con alcune eccezioni come per Matera in Basilicata che l’ha abbassata al -37%.

Per quanto riguarda le grandi città capoluogo di regione (sempre per la famiglia tipo di tre persone e 100 mq), su 18 di loro Potenza si colloca al terzultimo posto con una spesa di 224 € mentre al primo posto si riconferma Cagliari con 496 euro.

Da questo quadro di dati è evidente che nel 2016 le tariffe dei rifiuti sono stabili rispetto al 2015 a fronte di una deflazione del -0,1%. Ma se confrontiamo le tariffe del 2016 rispetto a quelle del 2010 l’aumento è invece triplicato rispetto all’inflazione nel medesimo periodo. Se guardiamo tale dato rispetto agli ultimi 3 anni, in un periodo di deflazione, l’aumento è stato di 20 volte in più dell’inflazione del periodo”.

Nella nota di Federconsumatori Potenza si legge:

“Il settore dei rifiuti manifesta le emergenze che si ripropongono ciclicamente ogni anno o due: recentemente a Roma e nel Mezzogiorno.

È chiaro che l’obbiettivo del pacchetto dell’Unione Europea di dare vita ad una economia circolare che trasformi tutti i rifiuti in risorsa è una strada tracciata che anche l’Italia non potrà che percorrere, per la sostenibilità ambientale e per il futuro delle nuove generazioni.

Appare evidente che serve una regia di governance nazionale in stretta collaborazione con le regioni per ridurre il divario tra Nord e Sud e ri-orientare il modello di sviluppo al fine di produrre e consumare meno rifiuti e prevedere una pianificazione partecipata e condivisa con i cittadini.

In questo nuovo assetto dovranno avere un ruolo centrale le Associazioni dei Consumatori nel promuovere la partecipazione ed il controllo della qualità dei servizi e diffondere una cultura della prevenzione e della sostenibilità nelle scuole e nella società civile” .