Tito: sito storico, produttivo e con altissime professionalità rischia di chiudere! L’allarme

Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa di FIM FIOM UILM Basilicata:

TFA, il gruppo Indo Napoletano che dal 2015 ha acquisito Firema Trasporti, continua a portare avanti unilateralmente il suo piano industriale in assenza di un confronto con i Lavoratori Lucani.

L’azienda ha annunciato lo scorso anno a Caserta l’intenzione di voler trasferire tutte le attività nel sito campano e di dismettere il sito di Tito (PZ), affermando che i Lavoratori e le Lavoratrici Lucani potevano migrare dallo stabilimento, insieme alle attività.

In quell’incontro le OO.SS. hanno espresso l’irricevibilità di questa soluzione in quanto non solo il trasferimento nasconde di fatto i licenziamenti, ma non collima assolutamente con la visione sindacale e dei lavoratori in quanto è inaccettabile chiudere un sito storico, produttivo e con altissime professionalità.

In questi mesi si è avviato, su richiesta sindacale, un percorso istituzionale per trovare soluzioni utili alla tenuta dello stabilimento di Tito che però ha visto l’azienda assente e sfuggente.

Il ché fa pensare all’ormai consolidata idea che la Basilicata sia terra da depredare anziché creare reali opportunità di sviluppo e di accrescimento.

Negli ultimi mesi nel silenzio e piano piano TFA STA DI FATTO SMANTELLANDO E DUNQUE CHIUDENDO IL SITO AFFAMANDO LO STESSO DI MATERIE PRIME, l’organico continua ad assottigliarsi e le figure apicali per la produzione non vengono sostituite, mettendo così lo stabilimento in difficoltà nell’assicurare la normale operatività.

Non c’è più tempo per assecondare le liturgie di TFA, c’è la necessità che ognuno faccia la sua parte per la difesa dello stabilimento di Tito che va potenziato per garantirne la tenuta industriale.

ALLA LUCE DELL’ULTIMO INCONTRO REGIONALE ALLA PRESENZA DEI SINDACI DEL TERRITORIO CHIEDIAMO ALL’ASSESSORE CUPPARO – CHE RINGRAZIAMO DEL FORTE ATTACCAMENTO ALLA VERTENZA – UN INCONTRO URGENTE a cui invitiamo a partecipare tutti i parlamentari lucani che devono e possono dare il proprio contributo affinché TFA RISPETTI L’INTERA COMUNITÀ LUCANA E MODIFICHI IL PROPRIO PIANO INDUSTRIALE.

CHIEDIAMO ALTRESI’ AL PREFETTO DI SOLLECITARE IL MISE AFFINCHÉ CONVOCHI L’INCONTRO RICHIESTO DALLE SEGRETERIE NAZIONALI.

Non si sta parlando di un comparto in crisi anzi interessato da enormi investimenti, e allora PERCHÉ CHIUDERE TITO?”.