“LE 2.000 ASSUNZIONI PROPOSTE AI GIOVANI LUCANI NON BASTANO A GARANTIRE OCCUPAZIONE”

Ieri pomeriggio presso il Centro Cecilia di Tito (Potenza) si è svolto l’evento “Industria 4.0”, un momento di confronto tra mondo produttivo e istituzioni, promosso da Confindustria Basilicata e Pensiamo Basilicata.

“Un nuovo Patto per lo sviluppo della Basilicata” è questo il messaggio lanciato al Ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, e al Presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella.

Un incontro che ha messo al centro la necessità di tutto il Paese (in particolare della Basilicata) di recuperare competitività anche attraverso la spinta alla forte innovazione tecnologica.

E quindi l’invito al Governo a dare rapida attuazione alle strategie delineate nel Piano Industria 4.0 e recuperare il gap che ancora ci distanzia dai Paesi europei in cui la fabbrica 4.0 e’ già realtà.

Per quanto riguarda l’assunzione di 2mila giovani in Basilicata all’interno della Pubblica Amministrazione (proposta lanciata dal governatore della Campania, De Luca) Calenda ha ribadito che l’occupazione nel Mezzogiorno non può essere garantita attraverso queste assunzioni ma c’è bisogno di altri provvedimenti.

Il ministro Calenda, ha anche assicurato l’impegno del Governo ad aprire un dialogo con e per la Basilicata, dichiarando:

“Abbiamo bisogno di una governance forte, di istituzioni centrali e locali forti.

Il Sud non e’ una riserva indiana.

L’impegno del Governo per Industria 4.0 è pari al Nord, quanto al Mezzogiorno”.

Il governatore lucano, Marcello Pittella,  ha sottolineato:

“L’Industria 4.0 è un segmento importantissimo, che può aiutare molto una Basilicata che già ha raggiunto risultati importanti.

La nostra è la terra delle start-up.

E’ la regione che prende 120 milioni dei fondi strutturali e li investe nei Pia, che con l’aiuto dei privati generano un movimento finanziario di 400 milioni, e creano 1700 nuovi assunti.

Il 74 % della popolazione lucana è coperto dalla banda larga, uno degli strumenti indispensabili perché l’Industria 4.0 possa creare valore aggiunto.

Non abbiamo risolto tutti i problemi, ma siamo riusciti a fare un passo in avanti, a rendere possibili 12.500 assunzioni in due anni e a ridurre la disoccupazione portandola al 13 per cento.

La Basilicata è la seconda in Italia su digitale e su scuola digitale.

Siamo soddisfatti”.