POTENZA: CARCERE “INADEGUATO CON CARENZE IGIENICO-SANITARIE”

Il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria (S.A.P.Pe) finalizzato ad analizzare le costanti criticità della struttura carceraria e le drammatiche condizioni lavorative della Polizia Penitenziaria lucana ha come Segretario Regionale della Basilicata Saverio Brienza, il quale ha definito l’istituto penitenziario di Potenza inadeguato alla:

“Vigente normativa in materia di edilizia penitenziaria, tanto che risulta essere nella lente di ingrandimento del Provveditorato Interregionale alle Opere Pubbliche per la Puglia e Basilicata per una probabile imponente ristrutturazione, in quanto non soddisfa gli standards previsti dalla vigente normativa”.

Brienza sottolinea in una nota:

“L’istituto penitenziario di Potenza risale ad una costruzione del 1958 ed è stata dichiarata una struttura inadeguata.

In qualità di maggiore rappresentatività sindacale dei “baschi azzurri” sono molto preoccupato sulle conseguenze che le carenze strutturali possono generare sia rispetto alle condizioni lavorative dei poliziotti penitenziari che per quanto riguarda l’intera sicurezza statica degli edifici del Carcere di Potenza, anche in previsione di eventuali attività sismiche che potrebbero interessare proprio un territorio a rischio come quello della Basilicata.

Si tratta di un carcere, quello di Potenza, che è stato recentemente oggetto di verifiche igienico – sanitarie sia da parte dell’ASP Potenza – Dipartimento di prevenzione collettiva della salute umana – U.O.C. di igiene e sanità pubblica – e precedentemente anche dai N.A.S. dei Carabinieri, dove con molta probabilità sono state riscontrate delle carenze igienico sanitarie prevalentemente dovute alle vetuste condizioni strutturali del penitenziario, praticamente le stesse che il SAPPe denuncia da anni.

La Casa Circondariale di Potenza, oltre a non rispettare il D.P.R. 230/2000 nonostante siano trascorsi ben 16 anni dalla sua emanazione, gli ambienti di essa sono invasi da pareti con condensa e diffusa muffa dovuta alla continua risalita di umidità proveniente dal terreno, molte sono le crepe e spesso è poca l’illuminazione naturale;

Al piano terra del reparto giudiziario sono presenti addirittura dei tombini delle fognature dove confluiscono tutti gli scarichi di tutta la sezione utilizzata da oltre 100 detenuti, praticamente nello stesso ambiente dove i poliziotti penitenziari provvedono alla sorveglianza dei detenuti e chissà a quali conseguenze per la salute potrebbero essere sottoposti.

Anche la Sezione femminile è invasa da una abbondante umidità, tanto che si è reso necessario dichiararne l’inagibilità di un intero piano, così come è toccata la stessa sorte anche al Reparto Osservazione, per non parlare di un impianto di riscaldamento che è come un colabrodo, tanto che per riscaldare sia tutti gli ambienti, sia l’acqua necessaria per le docce durante il recente periodo di intenso freddo che ha colpito il territorio, si è reso necessario tenere l’impianto termico attivo 24 ore su 24 per evitare proteste da parte dei reclusi.

Anche il personale di Polizia Penitenziaria non sta nel migliore dei modi, infatti oltre al fatto che gli ambienti destinati alla detenzione sono gli stessi dove gli operatori di Polizia effettivamente vi lavorano e quindi costretti a sopportare le medesime difficoltà dei detenuti, il personale in servizio presso la Casa Circondariale fruisce di una mensa di servizio assolutamente fatiscente, priva della necessaria dotazione strumentale e materiale così come è generalmente prevista nelle normali mense aziendali o di comunità e dove anche l’aspetto igienico è opinabile”.

Il Segretario Regionale SAPPe ha inviato così (qualche giorno fa) una nota scritta sia al Provveditore Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria per la Puglia e Basilicata – Dott. Carmelo Cantone – che al Direttore della Casa Circondariale di Potenza – Dr.ssa Maria Rosaria Petraccone – per chiedere quali interventi intendono adoperare per far fronte alle carenze della struttura e migliorare le condizioni lavorative degli organi della Polizia Penitenziaria.