POTENZA, IL PRESIDENTE MOLLICA: “GUARDARE ALL’IMMIGRAZIONE PARTENDO DALL’INTEGRAZIONE”

Il Presidente del Consiglio regionale Francesco Mollica, durante il convegno che si è tenuto ieri a Potenza in occasione della giornata mondiale dei migranti (e che ha visto la partecipazione anche della Presidente internazionale dell’Inner Wheel Oluyemisi Alatise) ha dichiarato che occorre guardare all’immigrazione partendo dall’integrazione, puntando sempre più ad un approccio di accoglienza.

Riportiamo le sue parole:

“Bisogna andare oltre l’emergenza e guardare all’immigrazione come un fatto che deve essere affrontato partendo dall’integrazione. Bisogna puntare sempre più ad un approccio di accoglienza. Uscire fuori dall’assistenzialismo per realizzare pienamente un percorso di interazione e integrazione.

L’emigrazione è sempre stata associata alla figura maschile, tanto che si parlava di ‘emigrazione invisibile’ quando ad emigrare erano le donne. Oggi, invece, quella che è rimasta sempre in secondo piano, ha quasi superato gli uomini contando, secondo i dati Istat 2016, circa 10.334 donne rispetto ai 9.108 uomini.

Per la prima volta dall’inizio della crisi dei migranti e rifugiati in Europa, i bambini e le donne in movimento sono in maggioranza, rispetto ai maschi adulti.

Con uno sguardo al passato fuori dalla Basilicata, le donne hanno trasformato il loro dramma in opportunità, realizzando una fusione tra culture che ha portato le donne lucane all’estero più avanti rispetto alle corregionali. Sul piano etico, ma anche su quello politico sono convinto che le possibili risposte a questa drammatica sfida siano racchiuse in due parole chiave: solidarietà e responsabilità.

La solidarietà impone di guardare al migrante come persona umana che, in quanto tale e indipendentemente dal suo status giuridico, è portatore di diritti inviolabili.

La questione migratoria chiama in causa la nostra capacità di programmare il futuro delle società, comprendendo e governando la profondità di trasformazioni cui saremo inevitabilmente soggetti. Bisogna lavorare dunque per sensibilizzare i cittadini lucani aiutandoli a sconfiggere quella paura della diversità che domina i paesi occidentali per evitare, per dirla con Tzvetan Todorov che sia ‘la paura dei barbari a renderci barbari’”.