Potenza, imprenditore accusato di truffa. L’operazione della Guardia di Finanza in provincia

Scrive il Procuratore della Repubblica, Francesco Curcio:

“Ieri mattina, all’esito di indagini coordinate da questa Procura della Repubblica e condotte dai Finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Potenza, è stata data esecuzione ad una misura cautelare personale e reale, emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Potenza, che ha disposto nei confronti di un imprenditore di Rapolla la misura interdittiva del divieto di esercitare, per 12 mesi, attività imprenditoriali inerenti alla commercializzazione di automobili e il sequestro preventivo di somme di denaro e beni per un ammontare complessivo di oltre 500mila euro nella disponibilità della società e del medesimo imprenditore a carico del quale sono state, altresi, sequestrate quote di capitale di quattro società di cui quest’ultimo era il socio occulto e gestore di fatto.

L’uomo è indagato e gravemente indiziato – fatta salva la presunzione d’innocenza fino a condanna definitiva per dichiarazione fraudolenta, truffa ai danni dello Stato, trasferimento fraudolento di valori e falso ideologico in atto pubblico, in quanto rappresentante legale della società in questione perché, al fine di evadere l’I.V.A., negli anni di imposta dal 2012 al 2017, compiendo operazioni simulate ovvero avvalendosi di documenti falsi o altri mezzi fraudolenti idonei ad ostacolare l’accertamento e ad indurre in errore l’Amministrazione finanziaria, avrebbe commercializzato in Italia autoveicoli acquistati in Paesi comunitari, applicando, indebitamente, un’aliquota IVA ridotta.

Attraverso tale artificioso meccanismo, l’indagato si sarebbe procurato un ingiusto profitto patrimoniale corrispondente all’importo dell’IVA illecitamente sottratta all’Erario con un corrispondente danno per lo Stato per oltre 500mila euro.

Il medesimo imprenditore, sulla base degli indizi raccolti durante le indagini, risulta che, con la complicità di alcuni prestanome, ha altresì costituito e gestito società, intestate a questi ultimi, allo scopo di proseguire la fraudolenta attività commerciale e porre in essere ulteriori illecite attività finalizzate ad ottenere finanziamenti pubblici regionali”.