La comunità e la famiglia sono ancora sconvolte dalla vicenda del giovane lucano, Luca Ventre, morto il 1 gennaio 2021 in circostanze ancora da chiarire nell’Ambasciata Italiana in Uruguay.
Sull’episodio, in una nota, la Farnesina ha fatto sapere:
“La Farnesina sta seguendo con la massima attenzione la tragica vicenda”.
Sulla vicenda la Procura di Roma ha aperto un’inchiesta.
In una nota del ministero degli Esteri si apprende:
“Il connazionale, dopo aver scavalcato nelle primissime ore della mattina di un giorno festivo la recinzione dell’Ambasciata è stato fermato da personale di una società di vigilanza locale e da un agente della polizia uruguaiana deputato alla protezione delle sedi diplomatiche.
Appena appreso dei fatti, il personale dell’Ambasciata si è immediatamente attivato recandosi in ospedale e rimanendo in costante contatto con il padre del connazionale, residente in Uruguay, al quale è stata fornita tutta l’assistenza possibile.
L’Ambasciata si è poi immediatamente attivata sia presso la Magistratura uruguaiana che presso quella italiana, che hanno aperto le rispettive inchieste, le quali sono tutt’ora in corso.
La nostra sede diplomatica ha messo a disposizione delle due Magistrature italiana e uruguaiana copia integrale di tutti i filmati delle telecamere di sorveglianza e conserva gli originali a disposizione di quella italiana.
Su indicazione del Ministro Di Maio, l’Ambasciata a Montevideo continua a seguire il caso con la massima attenzione ed è in costante contatto con le autorità uruguaiane, affinché alla vicenda venga assicurata massima priorità e possa essere fatta piena luce quanto prima su questo tragico evento”.
Anche la Vice Ministra Del Re ha indirizzato:
“personalmente una lettera ai familiari del connazionale, assicurando la piena assistenza della Farnesina e auspicando che sia fatta al più presto giustizia sul caso.
La Farnesina, in questo doloroso momento, si stringe alla famiglia del connazionale, e continuerà, tramite la propria Ambasciata a fornire ogni possibile assistenza”.
Ventre era originario della Basilicata, viveva in Uruguay dal 2012 e aveva una figlia di 6 mesi.
La maggior parte della sua famiglia risiede a Senise (PZ), un piccolo paese in provincia di Potenza, ma non il padre, anche lui in Uruguay da diverso tempo.
Secondo la prima versione ufficiale, Ventre è morto all’Hospital de Clinicas di Montevideo, dove era stato portato da agenti della polizia dopo che era stato arrestato nella sede dell’ambasciata italiana.