Potenza, scoppia la protesta: “Studenti considerati secondari e sacrificabili nella gestione dell’epidemia”

Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa di Rete degli Studenti Medi Basilicata:

“Negli ultimi giorni la Rete degli Studenti Medi Basilicata ha raccolto le istanze della popolazione studentesca della regione Basilicata per quanto riguarda l’ennesimo ‘primo giorno’ di scuola.

È ormai chiaro che la DAD non può essere considerata un palliativo valido a lungo termine.

Le sue ripercussioni sono accertate sul piano dell’apprendimento non efficace, della socialità inesistente e del benessere mentale messo a repentaglio dal clima di incertezza e pericolo.

Per scongiurare una nuova chiusura, considerata anche la curva epidemiologica che non decresce come sperato, gli studenti chiedono un impegno concreto e preventivo da parte delle istituzioni.

Per tutte le suddette motivazioni, la Rete degli Studenti Medi di Potenza ha organizzato, in data 15 aprile alle 16:30, un sit-in davanti il palazzo della Regione e un auspicabile confronto con chiunque abbia le competenze amministrative per ascoltare gli studenti, che oggi e nelle settimane precedenti hanno provato a farsi sentire.

Si ritiene necessario prendere in considerazione le richieste della comunità e fare tutto il possibile per garantire gli ultimi mesi di continuità in sicurezza.

La sicurezza di ogni ragazzo è un mezzo di prevenzione generale di tutta la comunità.

Affinché siano tutelati tutti i diritti della comunità studentesca lucana, la RdSM propone che le istituzioni organizzino uno screening collettivo in vista del rientro in classe già avvenuto, e una soluzione di salvaguardia a lungo termine: la disponibilità per ogni studente di effettuare un tampone gratuito e facilmente ottenibile nei mesi a venire.

Data l’affluenza della popolazione studentesca proveniente da un cospicuo numero di comuni, spera in un intervento su base regionale ma soprattutto che gli studenti non siano considerati secondari e sacrificabili nella gestione dell’epidemia“.