TEMPA ROSSA, LA TOTAL NON RINNOVA I CONTRATTI AI LAVORATORI LOCALI E LI RIMPIAZZA CON OPERAI POLACCHI E RUMENI!

Ieri mattina sit-in di protesta da parte dei lavoratori impiegati presso il centro oli che la Total sta realizzando a Corleto Perticara (PZ), in quanto a molti di loro non vengono rinnovati i contratti.

L’ira dei lavoratori è alimentata dalle vicende che stanno accadendo nelle ultime settimane che vedono la “sostituzione” di molti operai, assunti dalle società appaltatrici tramite agenzie interinali, con altri provenienti dall’Est Europa, maggiormente dalla Polonia e dalla Romania.

Sindacati ed operai non escludono che questa scelta da parte della Total sia motivata dal fatto che gli operai dell’est vengano retribuiti con salari più bassi, e per questo la Total né smentisce né conferma.

Vincenzo Esposito, della Cgil di Potenza ha dichiarato:

I contratti scadono e non vengono rinnovati.

Ma non per mancanza di lavoro, visto che al loro posto arriva manodopera che si presume sia a più buon mercato.

Nelle ultime settimane abbiamo ricevuto segnalazioni di almeno 70 contratti giunti al termine che sono stati rimpiazzati con lavoratori stranieri, per lo più dalla Polonia.

Ovviamente non vogliamo scatenare una guerra fra poveri ma ha senso che gli operai vadano a casa per farne arrivare altri dall’estero con le stesse mansioni?

Su 1.300 addetti, meno della metà viene dalla zona o dalle regioni limitrofe.

E qui non si tratta di nuova occupazione ma di sostituzioni.

Evidentemente con salari inferiori, altrimenti non si capirebbe il motivo”.

Oltre al problema del mancato rinnovo dei contratti alla manodopera locale se ne aggiungono altri , di natura igienico sanitaria, Esposito ha continuato dicendo:

La situazione igienico-sanitaria è discutibile, visto che per gli oltre mille operai sono disponibili solo bagni chimici, peraltro puliti soltanto alcuni giorni della settimana.

Non c’è acqua potabile corrente e il personale, che viene accompagnato all’interno di container per mangiare, deve farlo su più turni perché non c’è spazio per tutti”.