Il 28 Novembre di 105 anni fa moriva Giuseppe Pisanti, architetto originario della provincia di Potenza che realizzò grandi opere in tutta Italia.
A ricordare il Pisanti, di origine lucana nativo di Ruoti, è l’Associazione Recupero Tradizioni Ruotesi da sempre impegnata a promuovere i personaggi illustri del paese.
Già lo scorso 16 Giugno proprio a Ruoti l’associazione ha organizzato un convegno ed una mostra in onore del concittadino celebrando le numerose opere architettoniche dallo stesso realizzate, che per citarne solo alcune ricordiamo quelle realizzate in Basilicata con la collaborazione nella progettazione del Teatro F. Stabile e Palazzo Reale nel capoluogo oltre al Palazzo Mancini a Picerno.
Grazie ad uno studio della Prof.ssa Coscarella dell’UniCal sono emersi alla luce altre sue opere, ecco una lettera di Francesco Fusco allievo di Giuseppe Pisanti, in ricordo del suo maestro:
“Nel mattino del 28 novembre del 1913 un mesto corteo si muoveva dalla chiesa di S. Giovanni Battista, volgarmente detta di S. Giovanniello, tenuta dalla Congrega dei Professori di Belle Arti, e, per le vie di Santa Maria di Costantinopoli e di Foria, si dirigeva, silenzioso e solenne, al cimitero di Poggioreale.
Drappelli di guardie e vigili del Municipio gli facevano da scorta di onore; lo seguivano riverenti le rappresentanze della città e dei corpi accademici, i professori e gli studenti dell’Istituto di Belle Arti.
Era l’ultimo tributo di onore e di affetto alla salma di un uomo che, venuto a Napoli – la capitale – dalla provincia, era vissuto col cuore sempre in alto, lontano da ogni basso intrigo, ed aveva saputo conquistare col suo genio un posto eminente fra gli architetti dei suoi tempi, facendosi proclamare, per unanime consenso, maestro nell’arte sua che adorava.
Quel vecchio, dallo sguardo sempre pensoso e sempre vagante nell’ignoto, dalla fronte alta, dai capelli bianchi cadenti ad anelli sulla nuca, dalla barba lunga e fluente, era l’ultimo tributo di onore e di affetto alla salma di un uomo che, venuto a Napoli – la – Capitale dalla provincia, era vissuto col cuore sempre in alto, lontano da ogni basso intrigo, ed aveva saputo conquistare col suo genio un posto eminente fra gli architetti dei suoi tempi, facendosi proclamare, per unanime consenso, maestro nell’arte sua che adorava. Intorno a quel feretro ancora caldo, intorno a quel nucleo di scolari devoti, si raccolse un gruppo di amici, quasi tutta la famiglia artistica dell’Istituto di Belle Arti, con a capo il senatore Giulio De Petra, che si imposero il sacro dovere di tramandare ai posteri, un ricordo di pietra, il nome e le dolci sembianze di colui, che ben può dirsi l’ultimo dei grandi architetti del suo secolo in Napoli, Giuseppe Pisanti, architetto noto per la sua immensa bontà e per il grande suo valore, era nato nel 19 novembre 1826 da Nicola ed Anna Maria Sponsa, modesti proprietari di Ruoti, in Basilicata”.
Ma il Pisanti si è distinto soprattutto per le grandi opere realizzate in Italia tra cui spicca la Facciata del Duomo e della Chiesa San Gennero Antignani entrambe a Napoli, Duomo di Cerignola, restauro Duomo di Oppido Mamertina, Montaldo Uffogo e ricostruzione del Duomo di Cosenza.
Proprio su quest’ultima opera realizzata dal Pisanti, di cui oggi si celebra l’anniversario dalla sua scomparsa, che il 30 Gennaio 2019 a Cosenza sarà presentato un libro redatto dalla Prof.ssa Cristiana Coscarella, Docente di Architettura presso l’Università degli Studi della Calabria, intitolato “Le fabbriche degli arcivescovi di Cosenza – Il Palazzo, la Domus Seminarij, il Collegio Arcivescovile” dove all’interno dello stesso vi è un ampio paragrafo dedicato proprio al personaggio nostro conterraneo.
Attraverso un lungo ed approfondito studio sui libri e progetti, custoditi allinterno dell’archivio diocesano di Cosenza, si è potuto scoprire che il Pisanti è stato autore di altre due opere, incarichi che fino ad oggi erano ai più sconosciuti, quali il Progetto del Nuovo Seminario e la realizzazione di una nuova cappella all’iterno del palazzo arcivescovile.
Nel 2022 saranno celebrati gli 800 anni del Duomo Cosentino, e proprio a partire dal prossimo Gennaio con l’evento di presentazione del libro della Prof.ssa Coscarella prenderanno inizio le celebrazioni che prevederanno convegni, mostre, conferenze che vedranno la partecipazione di studiosi ed esperti.
Questi eventi saranno l’occasione per celebrare sia dal punto di vista religioso che culturale i personaggi che hanno segnato la storia del Duomo.
All’interno di queste manifestazioni sarà dedicato anche ampio spazio all’archietto di orgini lucane che tanto si è distinto anche nella realizazione di queste opere.
Il Presidente Felice Faraone ha affermato:
“Un ringraziamento particolare a nome dell’Associazione Recupero Tradizioni Ruotesi va alla Prof.ssa Cristiana Coscarella per averci reso partecipe delle scoperte effettuate a seguito dei suoi studi sul nostro concittadino che da sempre cerchiamo di ricordare e celebrare portando alla luce ed a conoscenza le sue opere e lavori”.