Basilicata, gioco d’azzardo: la nuova legge “difende chi lucra sulle fasce più deboli”! A dirlo…

Ecco quanto dichiara Pasquale Paolino, il Segretario Generale del sindacato dei pensionati Spi Cgil di Potenza che, non pochi giorni fa, ha promosso un incontro pubblico sul delicato tema della dipendenza dal gioco d’azzardo in Basilicata e nel capoluogo di regione, chiedendo un impegno concreto al governo regionale nell’applicazione della legge 27/2014 rappresentato al tavolo dall’assessore alla Sanità Rocco Leone:

“Mentre in tutta Italia le regioni e i Comuni scrivono leggi sempre più restrittive e stanziano fondi per la lotta al gioco d’azzardo, la giunta regionale di Basilicata pensa di ridurre a soli cento metri la distanza delle sale gioco dai luoghi sensibili, eliminando addirittura dall’elenco centri sportivi, giovanili e oratori, riducendo le ammende per i trasgressori e allargando l’osservatorio regionale alla partecipazione dei gestori delle sale da gioco.

Tutto ciò è inaccettabile.

Un impegno che potrebbe concretizzarsi nel peggioramento di quella legge, mostrando tutta l’incapacità del governo di centrodestra ad ascoltare il grido di allarme che viene dal territorio.

La patologia della dipendenza dal gioco d’azzardo in Basilicata è un’emergenza.

Ricordiamo i dati ufficiali diffusi dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli su quanto è stato speso in Basilicata nel corso del 2018 per il gioco, tra lotterie istantanee, slot machine, lotto e superenalotto: 524 milioni e 757 mila euro, quasi 320 milioni nella provincia di Potenza.

Oltre 900 euro a persona.

Oltre 2.000 euro a famiglia.

Il gioco d’azzardo patologico è diventato ormai anche nel nostro territorio un’emergenza sociale, che si diffonde in maniera impressionante con conseguente drammatiche per molte famiglie e lo stesso tessuto sociale come abbiamo raccontato all’incontro di qualche giorno fa insieme a rappresentanti autorevoli che hanno diretto contatto con chi è affatto da questa dipendenza, Asp e associazione Famiglie fuori gioco.

Giocano tutti – anziani, giovani – e si gioca ovunque: nei bar, nelle ricevitorie, a casa, nelle scuole.

Veramente un bel regalo in dispregio di chi questa dipendenza la vive sulla propria pelle.

Farò mia la “battaglia” contro questo disegno di legge “scellerato, che difende chi in modo spregiudicato lucra sulle fasce più deboli.

Di questo si tratta: tutelare lobby interessate esclusivamente ai propri interessi economici, come la cronaca ci racconta.

Ci opporremo con tutte le nostre forze affinché questo disegno di legge non vada avanti.

Ci stiamo già mobilitando con il coinvolgimento delle associazioni che operano nella prevenzione della dipendenza dal gioco di azzardo, e avvieremo una raccolta firme per una proposta di legge di iniziativa popolare che rafforzi la legge regionale esistente e fermi la proposta di questo governo regionale a trazione leghista”.