Basilicata, programmazione dei servizi ai minori: “sempre più privatizzazione dei servizi pubblici e lievitazione dei costi per le famiglie”! La denuncia

“Conosciamo tutti la realtà che si riscontra nei servizi pubblici rivolti alla fascia dei minori da zero a sei anni, nelle sue carenze e nelle sue inadeguatezze.

E non possiamo non domandarci a chi debbano essere addebitate le responsabilità.

Io credo che tutti congiuntamente, anche se in misure diverse, condividiamo queste responsabilità, ed è da questa consapevolezza che deve nascere la volontà di lavorare per cambiare la realtà.

Ma come cambiare la realtà?”

Così ha esordito il Garante dell’infanzia e dell’adolescenza di Basilicata, Vincenzo Giuliano, intervenendo al Tavolo Paritetico Regionale di Coordinamento pedagogico su Sistema Integrato 0 – 6 (Quadriennio 2021-2025) per l’approvazione delle Linee Guida.

Ha continuato Giuliano:

“Io credo che la questione di fondo sia in un errore di sistema, che è stato accettato passivamente: l’errore che, quando si tratta di programmazione e/o di pianificazione nei servizi ai minori si parta sistematicamente dall’entità delle risorse disponibili.

A mio avviso è la collocazione delle risorse disponibili come struttura portante della programmazione pubblica che, successivamente, porta a cascata al dimensionamento inadeguato dei servizi e alla richiesta del contributo finanziario dei fruitori, determinando così due logiche deleterie: quella della privatizzazione dei servizi pubblici e quella della lievitazione dei costi per la fruizione di quei servizi, a carico delle famiglie.

Entrando nel merito specifico della programmazione 2021 -2025, osservo con preoccupazione che anche in queste Linee Guida sono presenti alcuni riferimenti che condizionano la ‘piena attuazione’ dei diritti dei minori, ma nel contempo, rilevo alcune indicazioni particolarmente preziose perché sia avviato un nuovo percorso nella programmazione dei servizi pubblici ai minori.

È consolante per me notare che, finalmente recuperiamo un enorme ritardo nel riconoscimento dell’educazione come diritto soggettivo del minore fin dalla sua venuta al mondo e nell’individuare il sistema integrato 0-6 quale parte integrante del sistema scolastico nazionale.

Questi concetti, come Garante regionale, lì ho affermati dal primo giorno della mia nomina, offrendo al Consiglio regionale, di ieri e di oggi, anche una proposta di legge regionale sulla gratuità dei servizi 0-6 a beneficio di tutti i bambini lucani.

Interessante è anche la prospettiva segnata nelle Linee Guida: ‘Perseguendo l’obiettivo di affrancare i servizi educativi per l’infanzia dalla dimensione assistenziale per farli entrare a pieno titolo nella sfera educativa intenzionale, facendo emergere dalla categoria dei servizi pubblici a domanda individuale e introducendoli in quello dei servizi pubblici di carattere sociale, di cui si fa carico l’intera comunità nelle sue diverse articolazioni territoriali; … il sistema integrato 0-6 si realizza mediante politiche e prestazioni che coinvolgono diversi livelli di governance.

Il più possibile secondo una visione unitaria e integrata…’.

Benvenuta questa consapevolezza.

E ben vengano queste prospettive, ma in quanto tempo esse troveranno realizzazione nel sistema scolastico italiano e regionale?