Potenza, cani proteggono la statua del Leone: dopo le polemiche ecco alcune precisazioni

Dopo lo scalpore delle scorse settimane causato dalla foto scattata a 18 Agosto dei cani randagi intorno alla statua simbolo della città di Potenza, si esprime in questi termini il presidente dell’Associazione Code Briganti, Rosaria Mancino:

“La foto dei cani sulla statua del Leone continua a scatenare polemiche e in quanto presidente dell’Associazione Code Briganti, che ha sede nella città ed opera da anni sul territorio in collaborazione con le istituzioni, vorrei precisare che l’amministrazione da più di un anno sta lavorando per il ripristino delle reimmissioni (o cani di quartiere) e delle sterilizzazioni.

Purtroppo la situazione non è stata clemente, poiché subito dopo l’insediamento della nuova amministrazione è scoppiata la pandemia, durante la quale purtroppo è venuto a mancare anche il Direttore dell’ufficio Veterinario ASL, dando così uno stop a tutti i progetti già in cantiere.

Il branco di cani è formato per la maggior parte proprio da cani di quartiere i cui referenti, portano loro da mangiare quotidianamente perché da noi, per fortuna, la raccolta differenziata funziona e i bidoni dell’immondizia si trovano all’estrema periferia.

Solitamente questi cani sono divisi in più branchi, in diverse zona di Potenza, che raramente si uniscono in un numero così elevato.

Cosa sia successo in quei giorni non ci è chiaro: forse complice lo svuotamento delle strade in seguito al lockdown, forse la paura dei botti, forse una cagna in calore (anche se la maggior parte di loro come detto è un cane reimmesso quindi castrato/sterilizzato) o forse hanno seguito la volontaria-referente che si occupa di loro e che abita proprio in quella zona.

In ogni caso, nonostante la comprensibile paura di alcuni cittadini e il voler tranquillizzare da parte dell’amministrazione, nessuno di quei cani è stato accalappiato e mai lo sarà se non ci saranno rimostranze dei cittadini.

Solo per la femmina si apriranno le porte del canile – sempre che si riesca ad accalappiarla vista la sua astuzia – dove verrà sterilizzata e reimmessa, perché inadottabile visto il suo carattere schivo.

Sono in cantiere diverse proposte da noi presentate in collaborazione con l’amministrazione tra cui sgravi per chi adotta dal canile, soprattutto cani anziani, reimmissione di soggetti non socializzabili e ripristino della figura del cane di quartiere.

Oltre ad una scontistica per chi sterilizza il proprio cane.

Noi siamo pronti a dare il nostro contributo, come da anni facciamo occupandoci soprattutto delle adozioni dal canile, ora tocca all’amministrazione e all’ufficio Veterinario dare il via alle operazioni”.