POTENZA, FONDI CASE POPOLARI E PERIFERIE: “IL PROGRAMMA BUCALETTO RISCHIA UNO STOP”, A DIRLO…

“Il provvedimento del riparto delle risorse destinate in particolare al Programma di recupero periferie dei Comuni, se non sarà modificato, avrà ripercussioni pesanti soprattutto a Potenza e nello specifico sul futuro del “Programma Bucaletto”.

All’Ater di Potenza l’amministratore Domenico Esposito e lo staff tecnico hanno fatto una prima valutazione esprimendo:

“grande preoccupazione tenuto conto che l’intero Programma Bucaletto – che il Comune capoluogo ha candidato al Programma nazionale ottenendo un punteggio tra i più alti – con una previsione di spesa di 18 milioni di euro complessivi (10 milioni per la costruzione di 100 nuovi alloggi e 8 milioni per la qualificazione della “Cittadella” con servizi ai cittadini) rischia uno stop.

Inoltre, solo un mese fa è stato presentato da Regione, Comune di Potenza ed Ater un bando che è il risultato di un accordo di programma finanziato con circa quattro milioni di euro che prevede che attraverso una social card e contributi economici (da 300 a 400 euro al mese per nucleo familiare) ai cittadini che lasceranno i prefabbricati costruiti per affrontare l’emergenza abitativa successiva al terremoto del 1980″.

Riferisce l’amministratore Ater Esposito:

“Sono arrivate già oltre 80 domande e non sappiamo cosa fare, perché se non saranno confermate le risorse nazionali il pericolo di fermare il bando è reale.

Le conseguenze si abbatterebbero pertanto direttamente sulle numerose famiglie di Bucaletto che hanno avuto fiducia ed hanno condiviso la strategia di Regione, Comune e Ater di ridare finalmente dopo 38 anni una casa a chi l’ha persa.

In questa prima fase l’obiettivo del Programma è di abbattere circa 170 prefabbricati contando su 3 milioni di euro provenienti dai fondi dell’ex ”card carburante”, ed uno dal Piano per le periferie, proprio quel piano che adesso il Governo ha messo in discussione, mentre la Regione ha fatto più della sua parte con risorse proprie.

Per l’Ater c’è ancora un’ulteriore penalizzazione: solo la settimana scorsa è stata firmata con il Comune di Potenza una convenzione per l’affidamento in gestione di 24 alloggi realizzati nella cosiddetta seconda torre di case popolari costruite a Bucaletto.

Senza nuove case che l’Azienda successivamente mette in vendita non si alimenta la quota del patrimonio necessario per la costruzione di nuovi alloggi di cui c’è assoluto bisogno.

Circa due mesi fa nell’assemblea nazionale di Matera Federcasa, a cui aderiscono gli Ater di Potenza e Matera, lanciò una forte sollecitazione al Governo: i soldi veri per la manutenzione straordinaria messi dai governi Renzi e Gentiloni vanno confermati e potenziati.

“Chiediamo al tempo stesso al governo Conte – è stato il messaggio da Matera – di investire risorse importanti sul piano periferie, per consentire una riqualificazione vera delle aree ad alta densità abitativa, in termine di vita di quartiere e di qualità dell’abitare, elementi che contraddistinguono la nostra quotidianità.

La ricerca che abbiamo presentato a Matera, ‘Casa bene comune’, realizzata insieme alle più prestigiose università italiane conferma la centralità delle case popolari, vere e proprie infrastrutture sociali e ci indica la direzione da seguire: incrementare certamente il numero degli alloggi ponendo contestualmente grande attenzione alle mutate esigenze sociali.

E per questo continueremo l’iniziativa con Federcasa a fianco delle Regioni e dei Comuni (con solo della nostra regione) danneggiati dalla scelta del Governo che va modificata nell’interesse dei cittadini”.