Potenza: l’Associazione Italiana Persone Down resta vicino ai suoi ragazzi anche da casa! I dettagli

In questo inedito momento storico, con i luoghi di aggregazione inaccessibili, le attività sospese e la socialità interrotta per l’emergenza sanitaria, AIPD (Associazione Italiana Persone Down) sente la responsabilità forte di assumersi un impegno, anche in questa situazione in cui tutti “restiamo a casa”.

L’obiettivo è restare vicino ai ragazzi con sindrome di Down per dar loro un segnale di normalità e continuare a sviluppare ed esercitare competenze e autonomie.

L’Associazione Italiana Persone Down Onlus sezione di Potenza non si ferma:

“Grazie all’impegno dei nostri operatori sia di Potenza che di Villad’Agri – Lauria, le attività continuano, utilizzando strumenti diversi che il web mette a disposizione, sviluppando in tal modo anche nuove competenze. Grazie a piattaforme web, come zoom-meeting o tramite whatsApp, i ragazzi si connettono contemporaneamente e riescono a mantenere un buon livello di socializzazione.

L’obiettivo infatti è di rimanere ‘connessi’ e di proseguire i progetti iniziati insieme.

Ogni settimana gli operatori propongono delle attività ai ragazzi che si raccontano, cucinano a distanza, dolci, piatti per la famiglia o la merenda, realizzano lavori da condividere con gli amici di sempre.

Continua anche a distanza il corso di teatro con la stessa modalità, con l’obiettivo di acquisire piccole tecniche teatrali attraverso il gioco.

Un modo per esternare i propri sentimenti è la fotografia: ai ragazzi è stato chiesto di scattare alcune foto che rappresentino la loro vita in tempo di covid 19.

Non è semplice per nessuno cambiare radicalmente le proprie abitudini di vita, capirne le motivazioni e responsabilizzarsi per rispettare regole comuni.

Grazie alle famiglie e al lavoro degli operatori, alla loro professionalità e dedizione, i nostri ragazzi supereranno anche questo periodo, sempre più coscienti e con la consapevolezza che la vittoria sul covid19 avverrà anche grazie al loro comportamento.

Anche questo è un passo per la reale inclusione”.