Potenza: “Nella città in meno di un anno sono stati abbattuti o capitozzati circa 350 alberi: l’equivalente di in bosco”. La denuncia

Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa di Arch. Paolo Baffari, Referente per la Tutela e valorizzazione
degli Aspetti Urbanistici e Paesaggistici nel territorio della Sezione di Potenza di Italia Nostra:

“A nulla sono servite le denunce e le lettere aperte, rivolte al Sindaco, agli assessori e ai Consiglieri di Potenza.

Purtroppo continua la barbarie dei tagli indiscriminati di alberi storici e secolari e della devastazione della preziosa biodiversità presente in tutte le scarpate e i versanti verdi della città, ancora risparmiati dalla vergognosa cementificazione attuata in questi anni.

Domenica mattina, 25 Ottobre, è stato pianificato e attuato il taglio degli storici pini e alberi di alto fusto che svettano maestosi e leggeri dal muraglione in pietra in piazzetta Verdi.

Questi alberi – come i tanti altri, prima abbandonati all’incuria o a una cattiva manutenzione (capitozzatura) e poi abbattuti – rappresentano non solo una invariante storica e culturale del paesaggio urbano, ma sono la nostra memoria, e per tanti sono il ricordo dell’infanzia e dell’adolescenza. La loro morte è un danno ecologico, ma anche la privazione di una parte di noi.

Ben sette pini sono stati o sono sul punto di essere abbattuti; come di consuetudine, sulla base di una relazione elaborata da un dottore forestale su una semplice analisi visiva (pare che il problema sia l’inclinazione dei tronchi), senza effettuare alcuna carotatura e analisi con le adeguate attrezzature, come è già accaduto rispetto agli innumerevoli abbattimenti sbrigativi, realizzati negli anni recenti, e puntualmente denunciati, evidentemente senza ricevere ascolto da questa e dalle precedenti amministrazioni.

Ora, chiunque abbia nozioni anche elementari di ecologia e di strutture arboree, sa bene che gli alberi si inclinano per raggiungere un equilibrio tra la propria conformazione e altezza, la direzione prevalente dei venti e l’inclinazione del terreno; e per catturare la luce del sole. Alcuni alberi, come i pini loricati e le querce di sughera, vivono, se sono in uno stato di salute, in perfetto equilibrio, con un’inclinazione del tronco quasi orizzontale.

Un’analisi seria della salute di un albero, dunque, deve riguardare la struttura del tronco e lo stato delle radici; analisi che è possibile effettuare con adeguate attrezzature e carotaggi e non con una semplice e approssimativa analisi visiva, a meno che il tronco non sia irrimediabilmente sradicato dal terreno e sia evidente il pericolo di caduta.

Invece, utilizzando relazioni tecniche, effettuate con tali modalità sbrigative, nella città di Potenza, in meno di un anno sono stati abbattuti o capitozzati circa 350 alberi: l’equivalente di in bosco; privando la città di essenziali polmoni di ossigeno e regolatori del microclima. E si moltiplicano gli studi che ipotizzano una recrudescenza e una più facile circolazione di virus come il COVID, in ambienti cementificati, inquinati e privi di aree verdi e alberate: un valido motivo in più per preservare, valorizzare e incrementare in città gli spazi alberati, le aree verdi e la biodiversità.

Denunciamo, come già fatto nelle precedenti lettere inviate all’Amministrazione Comunale, una gestione e manutenzione del verde del tutto inadeguata e dannosa, a causa di: abbattimenti indiscriminati; una manutenzione non idonea delle aree verdi; capitozzature degli alberi che indeboliscono le radici, il tronco e i rami, condannando l’albero a una morte prematura; assenza di piantumazioni e ripiantumazioni nelle aree degradate o in quelle soggette a tagli.

Denunciamo altresì, un’annosa assenza di controlli sull’avvenuta esecuzione delle piantumazioni e sistemazioni a verde, previste nelle autorizzazioni e/o concessioni edilizie rilasciate dagli Uffici Tecnici Comunali, in particolare alle imprese edili. Circostanza questa che si evidenzia con il persistere, intorno ai numerosi fabbricati in costruzione e in quelli conclusi, di aree degradate, incolte e incompiute: spesso utilizzate come discariche abusive dei materiali di scavo e di scarto dei lavori di edificazione.

Denunciamo l’improvvisazione, l’approssimazione e l’inadeguatezza che contraddistinguono le operazioni attuate e in atto di manutenzione delle aree verdi, in città, che, non solo sta provocando la morte di alberi storici e secolari e della ricca biodiversità presente in ogni area verde; ma, altresì, sta favorendo il diffondersi incontrollato dell’ailanto (Ailanthus altissima), specie arborea aliena invasiva, la cui propagazione incontrollata crea forti disequilibri ecologici, a discapito della presenza di piante autoctone, arboree e arbustive (es. ginestre, biancospini, rose, ciliegi, meli selvatici, aceri etc.), diffuse all’interno degli spazi verdi urbani e peri-urbani della Città di Potenza.

Pertanto, come Italia Nostra, sollecitiamo, ancora una volta, la Giunta e il Consiglio Comunale a voler considerare le su citate questioni quali priorità urgenti delle azioni di governo e bisognose di un’accurata mappatura delle aree e degli spazi verdi urbani e di un’adeguata pianificazione di azioni di ripiantumazione e di manutenzione, valorizzazione, e incremento della biodiversità e delle aree verdi, anche attraverso opere di rinaturalizzazione di aree degradate e cementificate”.