Potenza: questi lavoratori dopo anni di sacrifici tornano a manifestare! Ecco cosa sta succedendo

Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa del coordinamento USB Basilicata dei lavoratori ex TIS e RMI:

“I primi segnali arrivati dalla Presidenza della Giunta dopo l’incontro avuto in occasione della manifestazione dell’11 gennaio degli ex TIS e RMI non sono affatto soddisfacenti.

La situazione scatenante era stata l’ennesima richiesta di compilare una autocertificazione in cui tra i requisiti richiesti e autodichiarati era compresa l’incompatibilità tra la partecipazione al progetto regionale e il reddito di cittadinanza, la sottoscrizione che il lavoro di pubblica utilità erogato non avrebbe in nessun modo potuto essere valutato in una eventuale assunzione, il valore ISEE inferiore ai 9000 euro.

Nel corso dell’incontro, tenutosi nella stessa giornata con Bardi, è stato poi denunciato il mancato riconoscimento del diritto alla malattia, ai permessi per gravidanza, al diritto al riposo.

Di fronte alla protesta messa in campo da Usb e Cub, il Presidente Bardi aveva proposto un tavolo di lavoro permanente con i due sindacati e i lavoratori: agli incontri successivi come sindacato abbiamo ribadito la richiesta, come prima azione concreta, dell’immediata sospensione dell’autodichiarazione, visto che la mancata firma della stessa comportava la fuoriuscita dalla platea.

Ci hanno informato nei giorni successivi dell’avvio di una serie di confronti con l’ARLAB e il ministero per verificare la fattibilità delle nostre richieste e proposte utili al superamento di alcuni dei requisiti: dall’applicazione della normativa relativa all’ ISEE post riforma, che prevede la neutralizzazione del reddito percepito nel progetto, all’eliminazione del requisito del mancato possesso dell’assegno di invalidità in quanto non si tratta di una pensione ma di un assegno temporaneo soggetto a revoca.ù

Abbiamo chiesto di rivedere la formula relativa al riconoscimento della prestazione lavorativa resa e il riconoscimento economico di malattia e del riposo e naturalmente il superamento del divieto di cumulo.

Su queste richieste, è bene ricordare, nella stessa giornata era uscito sul sito della Regione Basilicata un comunicato stampa nel quale il Presidente Bardi, oltre a una serie di impegni, esprimeva ‘la ferma volontà a garanzia dei diritti fondamentali dei lavoratori, di risolvere immediatamente tutte le condizioni inique …’.

A distanza di più di una settimana non c’è stata alcuna sospensione dell’autocertificazione.

Ieri invece vi è stato il riconoscimento per i soli percettori del reddito di inserimento della possibilità del cumulo con il reddito di cittadinanza.

Una risposta molto al di sotto delle aspettative.

Un solo punto, per giunta divisivo tra TIS e RMI, rispetto ai tanti trattati non soddisfa sindacato e lavoratori.

Per l’USB bisognava andare oltre quelle che sono le attuali norme penalizzanti per i TIS, la richiesta del sindacato era ed è l’estensione del beneficio per tutta la platea, TIS e RMI.

Platea unica perché entrambe soggette a lavori di pubblica utilità, con il superamento dei tirocini come voluto a luglio dalla stessa amministrazione che per questo aveva proceduto alla riduzione dell’assegno degli ex TIS dai 678 euro agli attuali 580.

Platea unica con la consapevolezza che per tutti vi è la stessa negazione di diritti e si prospetta la stessa mancanza di futuro.

Per ribadire le nostre richieste torneremo a manifestare, soprattutto per continuare la battaglia più grande, quella della rivendicazione dello stato di ‘lavoratori’ a cui devono potersi applicare tutte le norme previste per la stabilizzazione.

L’assemblea di oggi deciderà la data della prossima la manifestazione che verrà comunicata tempestivamente.

Invitiamo tutti i lavoratori TIS e RMI ad unirsi e a dare forza alla nostra lotta”.