Stellantis: “Permangono le preoccupazioni che non permettono ai lavoratori e all’indotto di Melfi di pianificare gli anni avvenire”. La proposta

“La proroga di un anno del contratto di solidarietà per lo stabilimento Stellantis di Melfi, siglata ieri a Roma tra le segreterie nazionali dei sindacati di Cisl, Cgil, Uim, Ugl, Fismic e Aqcfr presso il Ministero del lavoro consente di guardare con maggiore tranquillità ai prossimi mesi, ma dobbiamo utilizzare questo tempo per fare passi avanti sul piano strategico”.

Lo dichiara il vicepresidente del Consiglio regionale della Basilicata, Mario Polese di Italia Viva che aggiunge:

“Evidentemente permangono le preoccupazioni che non permettono ai lavoratori e all’indotto di Melfi di pianificare con certezza gli anni avvenire.

È evidente come sia più che mai necessario un Patto per lo sviluppo della Basilicata da stringere tra istituzioni, governo e regione in primis, mondo delle imprese e lavoratori.

Noi con l’impegno in prima persona della deputata Sara Moretto, capogruppo di Italia Viva in Commissione Attività produttive della Camera dei Deputati è da oltre un anno che insistiamo sulla necessità di mettere a sistema tutte le forze istituzionali, sindacali, industriali e politiche della Basilicata per un progetto di tenuta e di rilancio dell’intero indotto della più importante fabbrica del Mezzogiorno.

È del 18 Maggio scorso, l’ultimo appello del nostro partito, durante il Question time alla Camera dei deputati con il ministro Giancarlo Giorgetti, in cui si chiedeva al Governo nazionale uno sforzo importante per mettere in campo una serie di iniziative per tutelare nel prossimo futuro i lavoratori dello stabilimento Stellantis di Melfi e di immaginare, a lungo termine, un vero e proprio ‘Patto per Melfi’.

Una piattaforma programmatica di azioni in cui oltre alle misure in corso per il mantenimento e la riqualificazione della manodopera e delle forze lavoro si prevedano:

  • investimenti infrastrutturali con il potenziamento della rete ferroviaria; un impulso alla formazione con un nuovo Its;
  • una riconversione industriale dell’indotto verso produzioni analoghe, come gli allestimenti ferroviari;
  • l’insediamento di una hydrogen valley.

Ora con la proroga di un anno del contratto di solidarietà ottenuta dai sindacati serve uno scatto di reni da parte di tutti i soggetti coinvolti per il concreto rilancio del settore dell’automotive lucano.

In tutto questo serve un piano complessivo e virtuoso per affrontare la transizione energetica non subendola ma guidandola e accelerando i processi di riconversione e recuperando il tempo perso.

Tutto questo tutelando i livelli occupazionali e la tenuta del sistema industriale“.