Per due giorni Sasso di Castalda si è trasformato in un unico grande palcoscenico a cielo aperto, dove musica, natura e comunità si sono fuse in un’esperienza collettiva capace di emozionare e coinvolgere.
L’edizione 2025 di Gezziamoci ha offerto al pubblico un viaggio sensoriale e culturale che ha attraversato il borgo, i suoi vicoli e i suoi paesaggi naturali, confermando la vocazione di Sasso come luogo in cui arte e territorio si intrecciano.
La prima sera, il borgo è diventato cassa di risonanza di sonorità blues e atmosfere intime.
La musica è scivolata lungo le scale di pietra, ha danzato tra i vicoli, si è posata sui tetti per poi volare verso il cielo.
Sulla Terrazza dell’Indicazione Jazzistica Tipica, avvolta da una luce blu sospesa tra cielo e case, il Blues Experience Acoustic Trio ha intrecciato contrabbasso, chitarre e voce in un dialogo intenso e appassionato.
L’armonica di Mino Lionetti alternava soffi dolci e graffianti, riempiendo la notte di emozioni pure, mentre il contrabbasso di Giuseppe Pignatelli e la chitarra di Claudio Tristano rispondevano come vecchi amici.
A incorniciare il concerto, la luna che si affacciava dietro la montagna e improvvise scie di stelle cadenti, come applausi silenziosi dell’universo.
Il giorno successivo, la musica ha incontrato la natura, nel bosco della Costara lungo il Sentiero Mariele Ventre.
Tra i faggi secolari, il maestro del tamburo a cornice Alfio Antico ha fatto vibrare ritmi arcaici, mentre il cantautore Jennà Romano, seduto ai piedi degli alberi, intrecciava parole e note come solo un cantastorie sa fare.
Il profumo di legno e resina e la luce filtrata dalle foglie hanno trasformato il sentiero in un teatro naturale, regalando al pubblico un’esperienza immersiva.
Al calare del sole, il cuore del borgo ha ripreso a battere forte sulla Terrazza dell’Indicazione Jazzistica Tipica.
I primi curiosi si sono lasciati avvolgere dalla magia delle prove, mentre la terrazza si riempiva di famiglie, viaggiatori e appassionati, fino a trasformarsi in un anfiteatro sospeso tra cielo e tetti.
Il Concerto delle Due Sicilie ha offerto un dialogo vibrante tra passato e presente: la tamorra e il tamburo come battiti di un cuore antico, le corde a tessere melodie che custodiscono storie di popoli e di terre.
Una brezza leggera attraversava la terrazza, accompagnando la musica verso la notte, fino a quando la luna è tornata a far visita, unendo ancora una volta arte, natura e comunità in un’unica emozione collettiva.
Il successo di queste due giornate è stato possibile grazie all’organizzazione e alla gestione attenta di Onyx Jazz Club, che ha saputo unire professionalità, passione e cura dei dettagli, garantendo un programma di altissimo livello e un’accoglienza impeccabile per artisti e pubblico.
Per il Sindaco Rocchino Nardo, Gezziamoci «è un evento che racconta Sasso di Castalda in tutte le sue sfumature: la bellezza dei nostri luoghi, la qualità della proposta culturale, la capacità della comunità di accogliere e condividere.
Essere parte di una rete di comuni che lavorano sulla cultura e sul turismo sostenibile è per noi un valore strategico: ci permette di crescere, di confrontarci e di costruire insieme un futuro di qualità per il territorio».
L’Assessore alla Cultura e Turismo Mariangela Laurino aggiunge:
«La forza di Gezziamoci è nella sua capacità di unire natura, musica e persone in un’unica narrazione.
Dal bosco della Costara alla terrazza nel cuore del borgo, abbiamo visto come la musica possa trasformare luoghi e creare legami.
In un’epoca di non luoghi, stiamo lavorando per rigenerare e trasformare i nostri luoghi identitari in spazi vivi e partecipati, capaci di raccontare chi siamo e di accogliere chi viene a conoscerci.
È un invito a vivere Sasso di Castalda non solo come destinazione, ma come esperienza».
Appuntamento all’edizione 2026 di Gezziamoci: le emozioni vissute quest’anno diventeranno il primo accordo della prossima melodia.
Ecco le foto.





























