Al via il “bonus acqua potabile”: ecco di cosa si tratta e chi può fare richiesta

Dal 1° al 28 Febbraio è possibile inviare all’Agenzia delle Entrate le comunicazioni per ottenere il “bonus acqua potabile”.

Non si tratta, beninteso, di uno sconto sulla bolletta, bensì di un’agevolazione per l’acquisto di sistemi che migliorano la qualità dell’acqua da bere.

Ulteriori dettagli da Today:

“A chi installa sistemi di filtraggio, mineralizzazione o raffreddamento e/o addizione di anidride carbonica alimentare, viene riconosciuto un credito di imposta del 50% sulle spese sostenute.

C’è tuttavia un tetto di spesa:

  • 1.000 euro per ciascun immobile, per le persone fisiche;
  • 5.000 euro per ogni immobile adibito all’attività commerciale o istituzionale, per gli esercenti attività d’impresa, arti e professioni e gli enti non commerciali.

I sistemi installati, spiegano dall’Agenzia delle Entrate, devono essere ‘finalizzati al miglioramento qualitativo delle acque per il consumo umano erogate da acquedotti’.

Fino al 28 Febbraio è possibile comunicare le spese sostenute lo scorso anno, inviando il modello tramite il servizio web disponibile nell’area riservata o i canali telematici dell’Agenzia.

Una volta acceduti all’area riservata, il servizio si trova all’interno della sezione ‘servizi’, nella categoria ‘agevolazioni’, alla voce ‘credito di imposta’ per il miglioramento dell’acqua potabile.

In alternativa, precisano dall’Agenzia, si può ‘inviare la comunicazione dopo averla predisposta in un file conforme alle specifiche tecniche presenti nella scheda informativa’.

Prima dell’invio definitivo però ‘i file dovranno essere sottoposti ai controlli di conformità utilizzando il software reso disponibile dall’Agenzia delle entrate; i file non controllati saranno scartati e le comunicazioni in essi contenute non saranno acquisite’.

Una volta ricevuto l’ok, il credito d’imposta riconosciuto sarà utilizzabile in compensazione tramite F24, oppure, per le persone fisiche non esercenti attività d’impresa o lavoro autonomo, anche nella dichiarazione dei redditi riferita all’anno della spesa e agli anni successivi fino al completo utilizzo del bonus.

L’agevolazione era stata introdotta inizialmente per il biennio, ma con l’ultima legge di bilancio è stata prorogata anche per il 2023.

L’importo deve essere documentato da una fattura elettronica o un documento commerciale in cui sia riportato il codice fiscale del soggetto che richiede il credito.

Per i privati e in generale i soggetti diversi da quelli esercenti attività d’impresa in regime di contabilità ordinaria, il pagamento va effettuato con versamento bancario o postale o comunque con altri sistemi di pagamento diversi dai contanti.