Arrivano puntuali alle 10,30, le ragazze e i ragazzi della classe terza B dell’Istituto Comprensivo “Domenico Savio” al secondo piano del Polo Bibliotecario di Potenza, mercoledì 3 dicembre 2025.
Li accompagnano la professoressa di lettere e quella di sostegno e li accoglie Mario Coviello, responsabile scuola dell’UNICEF della provincia di Potenza.
Il direttore del Polo Bibliotecario di Potenza Luigi Catalani e la responsabile cultura del polo l’ingegnere Debora Cataldo hanno preparato una sala illuminata da un caldo sole con un grande tavolo.
Le ragazze e i ragazzi prendono posto e dispongono sul tavolo “ i tre oggetti del cuore” che hanno il compito di raccontare il vissuto, gli affetti di ciascuno.
E Mario Coviello dà il via al “cerchio delle emozioni” presentando i suoi oggetti, dei libri e un salvadanaio di terracotta.
Dice come si chiama, quanti anni ha, parla dei suoi genitori, della famiglia che ha costruito, del lavoro, del suo impegno da dieci anni da pensionato nell’UNICEF.
L’ascolto attivo è massimo e i ragazzi chiedono alle due professoresse di parlare a loro volta.
La professoressa di sostegno racconta di essere gemella, il suo legame forte con la sorella e lo sforzo che compie ogni giorno affinché la famiglia che ha costruito rimanga legata a quella della sorella.
La professoressa di lettera confessa l’adozione difficile di una figlia e quella tentata con una bambina ucraina, sua ospite per molto tempo.
E peluche, album di fotografie, sciarpe della squadra del cuore un tutù, la maglietta di Eddie Broch con la scritta “Amarsi è la rivoluzione”, “Riccioli d’oro” un libro che la mamma leggeva per far addormentare la sua piccola, sono i pezzi del mosaico della vita di ciascuno.
E ancora la foto del gatto di casa, le foto di fratelli e sorelle, di un papà che fa le coccole nel lettone, le noci dell’albero del nonno, un ciuccio, il cravattino rosso di una recita della scuola dell’infanzia, il biglietto per assistere a una partita del Potenza.
Parlare della cugina lontana, delle sorelle e fratelli che studiano in altre città, di amiche fidate e mamme che aiutano fa bene ad ognuno. Le ragazze e i ragazzi sono consapevoli della loro “fatica di crescere”, raccontano la loro passione per la danza, lo sport, naturalmente prevale il calcio, amato anche da una ragazza, la danza, la pallavolo.
Dicono che stanno bene a scuola perché molti sono insieme dalla scuola elementare, ma che è possibile stare ancora meglio se “ alcune cose” cambiassero.
Il cerchio delle emozioni è andato bene perché molti hanno detto che hanno imparato tante cose, soprattutto dalle compagne e dalle professoresse, perché i maschi sono stati più “ trattenuti”.
L’incontro si conclude con la presentazione dell’Albero dei diritti che serve per ribadire il diritto non solo al cibo, alle medicine, all’istruzione di tutti i ragazzi e le ragazze, ma soprattutto del loro diritto all’ascolto da parte dei “grandi”, a partire dai genitori e dagli insegnanti.
I ragazzi tornano a scuola a piedi, forse più leggeri e sicuramente più consapevoli.
Il secondo appuntamento è per mercoledì 10 dicembre per fare i conti con il cellulare e il suo uso consapevole.




























