Sempre più vicine le Primarie del Pd: ecco gli ultimi aggiornamenti

Manca poco: il 26 febbraio sapremo chi è il nuovo segretario del Pd eletto con le primarie.

Come ricorda Today:

“Il primo round del congresso si è concluso con il voto nei circoli del Pd in Lombardia e Lazio, slittato per via delle elezioni regionali del 12-13 febbraio.

Nelle prossime ore verranno rese note le percentuali definitive dei circoli sui 4 candidati: Stefano Bonaccini, Elly Schlein, Gianni Cuperlo e Paola De Micheli.

Solo i primi due accedono alle primarie del 26 febbraio.

E la sfida sarà tra Bonaccini, che tra gli iscritti sta risultando largamente in vantaggio, e Schlein che confida nella rimonta ai gazebo aperti a tutti gli elettori.

Secondo le indiscrezioni (manca però l’ufficialità) il vantaggio del governatore si sarebbe leggermente ridotto: non più oltre 20 punti, ma 17-18.

A ogni modo quella di domenica prossima sarà una sfida a due con il governatore dell’Emilia Romagna che parte nettamente favorito.

Nel momento in cui scriviamo sono stati ‘attivati’ poco meno di 5.300 seggi (alle primarie del 2019 furono circa 7mila).

Per votare non serve per forza essere iscritti al Pd.

Possono esprimere la propria preferenza tutte le persone che ‘dichiarino di riconoscersi nella proposta politica del Partito, di sostenerlo alle elezioni, e accettino di essere registrate nell’Albo pubblico delle elettrici e degli elettori’.

Il voto online, dopo un lungo dibattitto, è stato alla fine limitato ai malati o i disabili e ai residenti ‘in località la cui distanza dai seggi renda particolarmente difficoltoso l’esercizio del voto, sulla base di criteri determinati dalla Commissione nazionale per il Congresso’, nonché alle ‘persone residenti e/o domiciliate all’estero’.

Tutti gli altri, se vogliono votare, dovranno recarsi ai seggi con un documento di riconoscimento, la tessera elettorale e un contributo di 2 euro per sostenere le spese organizzative.

L’obolo non sarà richiesto a chi è iscritto al Pd.

Al voto dunque può partecipare chiunque abbia una tessera elettora (se si riconosce nelle proposte del Pd), ma sono ammessi anche studenti e lavoratori fuori sede, i minorenni (16 anni in su) e i cittadini stranieri di altri Paesi dell’Unione europea ma residenti in Italia, o ancora di altri Stati ma ‘in possesso di permesso di soggiorno’“.