A Potenza la consegna del riconoscimento per le donne che si sono distinte: i dettagli

Istituita nel 2006 dal Consiglio regionale della Basilicata attraverso la Commissione regionale per le pari opportunità, in memoria dell’indimenticata avvocata e presidente della Crpo, Scardaccione, si è svolta, presso il Polo Bibliotecario di Potenza, la cerimonia di premiazione della settima edizione del Premio “Ester Scardaccione”.

Il Premio “Ester Scardaccione” vuole rappresentare l’opportunità per la valorizzazione ed il riconoscimento dell’attività e del ruolo delle donne che con il loro impegno ed opere siano riuscite a tracciare un segno significativo in tutti gli ambiti sociali, culturali professionali ed artistici.

Un Premio, di respiro internazionale, che vuole anche far emergere dal sommerso contesti e dimensioni poco noti dove le azioni di donne fortemente motivate sono riuscite a creare prospettive, soluzioni e diffondere un clima di pace e di solidarietà.

Il premio è assegnato ad una donna nata e/o originaria della Basilicata o ivi residente che si sia distinta per l’attività svolta, in tutti gli ambiti sociali, culturali, professionali ed artistici, un impegno il cui valore aggiunto sia dato da tracce significative attuali.

La manifestazione si lega con la volontà di ricordare l’impegno professionale ed umano di una donna che ha lavorato per le donne in nome della non discriminazione di genere: Ester Scardaccione.

L’attività specialistica di avvocata e di prima presidente della Commissione Pari Opportunità del Consiglio regionale di Basilicata hanno lasciato grandi attestazioni di operosità e di legame ad un autentico spirito sociale e culturale che oggi, attraverso la consegna del premio a Lei dedicato, sono la dimostrazione che altrettanti profili femminili, con le proprie storie di vita ed impegno professionale, hanno seguito quanto tracciato da Ester.

Ester Scardaccione è stata una figura importante nella politica e nella cultura lucane.

Lo è stata perché ha avuto sempre l’ambizione di fare qualcosa di importante, di significativo, di emblematico. C’è gente che nasce per gli altri e per essere ricordata dagli altri. Lei era nata per affermare in questa terra discriminante e faziosa il coraggio delle donne ed il ruolo che esse possono giocare. Come presidente della Commissione pari opportunità era poi scesa in campo per una concreta politica contro la discriminazione femminile nei luoghi di lavoro, in politica e nella società, con tutte le armi di cui disponeva, prima di tutto quella professione che ne facevano un’avvocata battagliera, disponibile a mediare ma senza compromessi al ribasso. Poi con una miriade di iniziative che hanno lasciato il segno, quali la biblioteca intitolata alla poetessa “Isabella Morra”, “costruita perché era importante riconoscere i saperi delle donne per cambiare questo Paese”, e la “Carta di Basilicata”, messa in campo con l’allora ministro Finocchiaro, che richiamava l’impegno per garantire la presenza delle donne nelle istituzioni.

Il premio, consistente in una scultura in terracotta patinata realizzata dall’artista Tina De Stefano, quest’anno è stato attribuito ex aequo alla dirigente scolastica Giuseppina Cervellino e alla scrittrice e poetessa Angela Ferrara, deceduta il 15 settembre 2018 vittima di femminicidio. Il premio speciale è andato alla già ministra dell’Interno, Luciana Lamorgese. Questa edizione del Premio è stata dedicata a Luana D’Orazio, la ragazza di 22 anni, madre di un bimbo di 5 anni, stritolata da un orditoio in una fabbrica tessile a Montemurlo, in provincia di Prato, dove era stata assunta con contratto da apprendista.

Luana D’Orazio ha aggiunto il suo nome alla tragica lista dei caduti sul lavoro. Gran parte di queste vittime sono persone chiamate a prestare la loro opera con contratti precari, senza tutele e garanzie, obbligate a mettere a rischio la propria sicurezza e la stessa vita pur di riuscire a garantire un lavoro, il più delle volte anche mal pagato. Sono per lo più immigrati, sono giovani, sono donne. Come Luana. La dedica alla sua memoria di questa edizione del Premio Ester Scardaccione intende proporsi come denuncia di una condizione inaccettabile e come un richiamo a ritrovare la strada della legalità e del rispetto della dignità umana.

Ha ritirato il premio la cugina di Luana, Ilaria Colombraro, che ha fatto una tesi di laurea su sicurezza del lavoro, morti bianche, infortuni sul lavoro, in ricordo di Luana. In collegamento la mamma di Luana Emma Marrazzo: “Vorrei che la legge togliesse la casistica di omicidio colposo e lasciasse solo omicidio perché nel caso di mia figlia questo è stato. Non mi fermerò fin quando non sarà fatta giustizia”.

Ha consegnato il premio il Presidente dell’Anci, Andrea Bernardo.

Il premio a Giuseppina Cervellino, consegnato dal Presidente del Consiglio regionale della Basilicata, Carmine Cicala, è stato conferito per il suo straordinario impegno sul piano della cultura e della conoscenza, impegno che si è espresso anche attraverso la promozione e la partecipazione a molteplici iniziative, e mediante la scrittura, per l’affermazione dell’identità e della dignità della donna e i risvolti che la questione di genere ha assunto più specificamente in realtà come il Mezzogiorno e la Basilicata.

Angela Ferrara è stata premiata per la sua ricerca poetica e linguistica connessa alla scrittura per l’infanzia. Un’opera pregevole per la quale Angela ha concentrato entusiasmo e impegno, partendo da un piccolo centro lucano (Cersosimo). Una vocazione, la sua, che è stata fermata solo dalla violenza brutale dell’uomo che, calpestandone libertà e talento, ha vigliaccamente posto fine ai suoi giorni quando lei aveva appena 31 anni.

Con questo riconoscimento, si è voluto rendere omaggio al suo talento e al suo esempio. Angela, la dolce poetessa dagli occhi verdi, Angela instancabile animatrice di eventi culturali per tutta la sua comunità, ma con un’attenzione particolarissima verso i bambini e l’infanzia, da poco più di un mese aveva lasciato la casa coniugale ed era tornata, con il figlio di soli 8 anni, a vivere insieme ai propri genitori, a pochi metri di distanza dalla precedente residenza iniziando un normale iter per una pacifica e condivisa separazione, con un’attenzione particolare verso il rispetto assoluto di tutti i diritti previsti per quell’uomo che fino a quel momento era stato suo marito compresa la normale garanzia dei giusti rapporti del bambino col padre.

Ma la sua infinita sensibilità e tutte le azioni messe in atto per evitare o limitare ulteriori traumi e sofferenze al bambino e, contemporaneamente, convincere il marito ad accettare serenamente la separazione, non sono bastate. Angela è stata uccisa con efferata violenza, colpita spietatamente a pochi metri dalla scuola elementare dove pochi minuti prima aveva accompagnato il figlio la mattina del 15 settembre. Dopo averla uccisa, l’uomo si è suicidato.

Ha consegnato il premio, ritirato dalla sindaca di Cersosimo, Domenica Paglia, la Presidente della Crpo, Margherita Perretti.

Il Premio speciale è stato consegnato alla ex Ministra Luciana Lamorgese. Donna delle Istituzioni, ha ricoperto da anni, con rigore e autorevolezza, responsabilità di primo piano al servizio del Paese, portando lustro con la sua competenza in settori di tradizionale protagonismo maschile, al talento delle donne e anche alla Basilicata, sua terra d’origine. Particolarmente significativo è stato il suo impegno, in veste di Ministro dell’Interno, durante il confinamento imposto dall’emergenza sanitaria, per sostenere e rafforzare il buon funzionamento delle case rifugio per le donne vittime di violenza domestica e di altri abusi.

Ha ritirato il premio, consegnato dal consigliere Luca Braia, la cugina Maria Assunta Lamorgese.

Ha detto il Presidente del Consiglio regionale della Basilicata, Carmine Cicala:

“Le donne rappresentano una risorsa fondamentale per la crescita e lo sviluppo della società. È proprio la complessità della società moderna che impone una maggiore attenzione alla questione femminile e una presa d’atto del ritardo del nostro Paese nel processo di valorizzazione delle competenze delle donne.

Le motivazioni della Commissione Giudicatrice evidenziano la straordinaria dedizione delle vincitrici sul piano della cultura e della conoscenza, della presenza attiva nelle istituzioni e al servizio del bene comune, dell’impegno quotidiano nel mondo del lavoro, della passione per forme d’arte come la scrittura e la poesia.

Vorrei però porre l’accento e riflettere su due temi che mi stanno particolarmente a cuore, non solo come rappresentante delle Istituzioni.

Il primo è quello della violenza sulle donne, una questione che credo vada affrontata non solo da un punto di vista repressivo, aspetto determinante e necessario, ma anche dal lato della promozione di un nuovo modo di pensare e comportarsi.

L’innegabile avanzamento compiuto in pochi decenni da parte delle donne ha portato con sé una scia di violenza, perpetrata da parte degli uomini nei confronti di mogli, compagne, fidanzate.

Ecco perché oggi un richiamo forte deve essere rivolto, in primis, agli uomini perché abbandonino logiche maschiliste e patriarcali.

A noi istituzioni il compito determinante di mettere in campo interventi tesi a rafforzare il contrasto e la prevenzione della violenza contro le donne e a favorire una cultura del rispetto e dell’uguaglianza.

Il secondo punto riguarda la sicurezza sul lavoro.

Tragicamente emblematico l’esempio della compianta Luana D’Orazio. La dedica della VII Edizione del Premio a Luana ci ricorda un dramma che, purtroppo, colpisce quotidianamente troppe persone. Interpretando la motivazione legata alla dedica, fin quando ci sarà una persona costretta a morire per lavorare, questo nostro Paese non potrà dirsi veramente libero e civile.

La donna, parafrasando Papa Wojtyla nella sua lettera alle donne del 1995, ha: un ‘valore inestimabile, per l’incidenza che ha sullo sviluppo della persona e il futuro della società’.

Questo deve essere ricordato sempre, non solo nella data odierna dell’8 marzo, Giornata internazionale dei diritti della donna. Auspico insieme a voi il raggiungimento di una reale parità di genere, di una reale inclusione della figura femminile.

Bisogna guardare al futuro con determinazione, mettendo in campo politiche ed interventi che pongano al centro la persona, attraverso il riconoscimento di meriti e valori che non hanno genere e attraverso la consapevolezza ed il cambiamento culturale che in ogni ambito o settore deve tendere al raggiungimento di una parità ‘reale’.

Il riconoscimento di meriti e valori, in questa direzione va l’iniziativa messa in piedi grazie ad un’azione sinergica tra Consiglio regionale, Commissione regionale pari opportunità e Biblioteca provinciale di Potenza.

Con grande piacere comunico a tutti voi che la sezione dedicata alle opere letterarie e pittoriche delle artiste lucane, intitolata a Isabella Morra, la sfortunata poetessa lucana, di cui si fece promotrice la Commissione regionale pari opportunità nel 1996, presente presso la biblioteca del Consiglio regionale, sarà messa a disposizione di tutti gli utenti grazie alla nuova collocazione presso la sede della biblioteca Nazionale di Potenza.

Un atto doveroso di omaggio a quella che comunemente viene indicata come la prima poetessa lucana, e un modo per valorizzare non solo la parola ma anche l’impegno delle tante donne lucane e riconoscerne il valore culturale e l’apporto di crescita per la nostra regione. La collezione sarà, inoltre, aggiornata grazie ad una borsa di studio che il Consiglio regionale della Basilicata metterà a disposizione di una giovane archivista”.

Ha detto la presidente della Commissione Pari Opportunità, Margherita Perretti:

“Questa cerimonia di premiazione della VII° edizione del Premio ‘Ester Scardaccione’ viene a chiudere idealmente un percorso iniziato il 3 ottobre 2022, in occasione del 25° anniversario della scomparsa dell’Avvocata Ester Scardaccione, data in cui come CRPO abbiamo realizzato un incontro dedicato alla ‘Carta di Basilicata’, che ha visto poi l’intitolazione del larghetto Ester Scardaccione, nel centro storico della Città di Potenza, lo scorso 25 febbraio, fino alla cerimonia di questa sera.

Partiamo, quindi, dalla memoria ‘attiva’ di una donna che ha svolto un ruolo determinante nella storia della parità di genere e dei diritti delle donne nella nostra Regione, per arrivare a valorizzare e riconoscere, con questo premio, l’attività ed il ruolo di quelle donne che hanno lasciato una traccia, un segno significativo, nella storia sociale, economica, culturale, politico-istituzionale della Basilicata e anche oltre.

Come nel caso della toponomastica, l’attribuzione di un premio, di un riconoscimento, serve ad individuare un’esemplarità, una storia di vita che merita di essere conosciuta soprattutto dalle giovani generazioni di donne.

Questa cerimonia, oltre alla consegna dei premi, è anche l’occasione per una profonda riflessione, per parlare di diritti, libertà, emancipazione, pari opportunità. Diritti delle donne iraniane, ma anche afghane, di studiare, uscire, cantare, lavorare, in una parola a vivere.

Diritto di tutte le donne ad un lavoro dignitoso, equamente distribuito, stabile, che rispetti condizioni di sicurezza e conciliabilità. La scelta dell’8 marzo come data è simbolica ma è importante sottolineare come l’impegno per affrontare e ridurre il divario di genere debba essere costante, determinato e coinvolgere l’intera collettività, perché la parità di genere deve diventare l’ottica da cui si guarda il mondo e il quotidiano”.

Luigi Catalani, Direttore del Polo Bibliotecario di Potenza, nel suo saluto, ha ringraziato “le donne, a partire da quelle che lavorano nella struttura da lui diretta, per la loro capacità di garantire la qualità dei servizi di un istituto culturale, attraverso una peculiarità tutta femminile che tiene insieme la dote della perseveranza, dell’accoglienza. Le donne sono il volto migliore della biblioteca”.

Cristiana Coviello, avvocata e figlia di Ester Scardaccione, ha ricordato la figura della madre:

“dalle prime battaglie condotte a tutela delle donne violentate a quelle sul caporalato. Tutte battaglie ancora attualissime. Oggi è un giorno importante, è l’inizio e la continuazione di un viaggio iniziato da una grande Presidente: Ester Scardaccione.

Un Premio per lei, dedicato a tutte le donne della Basilicata che hanno deciso di opporsi alla consuetudine e che hanno deciso di combattere perchè i diritti siano concepiti come tali e non come privilegi.

Mi sono domandata il valore di questo premio. Per me oltre che avere una carica emozionale forte di ricordo, ripercorre quello che è stato l’operato di mia madre.

Definisco il premio un collettore perché prova a mettere insieme le donne, valorizza quello che è il lavoro delle donne lucane operanti nella nostra regione, un lavoro importante senza il quale questa regione non può andare da nessuna parte.

Tutto il lavoro di mia madre fatto in qualità di presidente della Crpo è stato improntato su questo. L’eredità più grande che mi ha lasciato mia madre è quello di lavorare insieme.

Quando diceva ‘più donne nei poteri decisionali’, richiesta ancora oggi attualissima, lei diceva che si poteva fare ma solo tutte insieme”.

Giulio Pedota, vicepresidente Consulta studenti di Potenza ha detto che “osservare non significa essere passivi ma mettersi in discussione e aprire nuovi orizzonti.

Bisogna aprirsi alle diversità e ai nuovi orizzonti. Alla base di ogni comportamento singolare e umano bisogna pensare alla figura della madre, il principio dal quale scaturiamo tutti. Iniziative come quella di oggi servono da spinta, accensione di un motore che deve funzionare nel tempo.

Bisognerebbe normalizzare le differenze ma fin quando non si raggiunge questo obiettivo è giusto ribadirlo sempre”.

Ha condotto la serata la giornalista Nicoletta Altomonte.

Durante la cerimonia l’attrice Isabella Urbano ha declamato alcuni versi della poetessa Angela Ferrara.