Basilicata: “Il caro-bollette comprometterà semine e produzioni importanti”. La richiesta urgente

“Contro il caro bollette servono misure che tengano conto delle esigenze specifiche del mondo agricolo e zootecnico, agrituristico con molte colture invernali in serra, stalle e strutture, la cui anche minima sussistenza sta facendo lievitare i costi di produzione per effetto di un complessivo aumento delle materie prime, ormai superiore al 50%.

Diversamente la “tempesta energetica” comprometterà semine e produzioni importanti, metterà a repentaglio le filiere agroalimentari“.

Così Cia-Agricoltori sottolineando che:

“in occasione del recente workshop sulle aree rurali tra i temi affrontati quello di far diventare gli agricoltori “produttori di energia alternativa” attraverso la realizzazione di mini-impianti (eolici, fotovoltaici, biomasse, idroelettrici, da processi agronomici) innanzitutto per l’auto-approvvigionamento delle aziende agricole.

Con circa 345.000 ettari di superficie boscata la Basilicata rappresenta un’opportunità per le biomasse legnose (legna da ardere; pellet, vale a dire segatura compressa; cippato, scagliette di legno) che sono la prima fonte di energia rinnovabile in Italia, pari al 34%: seguono l’idroelettrico (18%), le pompe di calore (12%), il fotovoltaico (9,5%) e l’eolico (6,7%).

L’obiettivo centrale per la Cia è l’istituzione del Distretto regionale agroenergetico per Basilicata.

E’ questo un modo per rendere competitive e a maggiore redditività il sistema della Pmi imprese specie quelle agricole.

In tutta Italia non c’è settore al riparo, da mesi si segnalano rincari su concimi, gasolio ed energia.

Le piccole e medie imprese, secondo dati Eurostat, stanno pagando l’energia elettrica il 75,6% in più e il gas addirittura il 133,5% in più delle grandi.

La semina e, quindi, la produzione del 2022 è in forte discussione per molte aziende.

Anche per gli agriturismi il caro bollette rappresenta una scure sulle imprese del settore strette tra necessità di tenuta economica e il rischio di dover aumenta i prezzi di beni e servizi a discapito dei clienti.

Lavorare solo il sabato e la domenica, per sfruttare le tariffe più basse del weekend introdotte dai fornitori di energia elettrica, non basterà in alcun modo.

Servono non solo sgravi per le utenze domestiche, ma vanno anche annullate da subito le aliquote relative agli oneri generali di sistema, applicate anche alle utenze non domestiche per altri usi, con potenza disponibile fino a 50 kW, e in sistema trifase”.

Per il presidente di Cia-Agricoltori Italiani, Dino Scanavino:

“Occorrono più risorse e misure incisive, anche a contrasto dei rischi speculativi.

Il Governo scongiuri anche i rincari al dettaglio che la filiera non potrebbe in alcun modo sopportare.

Bisogna tenere alta l’attenzione lungo la catena del valore e della distribuzione“.