Coronavirus Basilicata, una Pasqua da dimenticare per il settore turistico: persi più di 4 milioni di euro! L’appello alla Regione

Nella settimana di Pasqua che segna una perdita secca di 5 miliardi di euro per le strutture alberghiere, ristoranti, esercizi e servizi per turisti (tra i 4 e i 4,5 milioni di euro in Basilicata) il segnale di incoraggiamento viene dall’indagine condotta da Swg per Confturismo-Confcommercio: se potesse ricevere l’agognato vaccino nelle prossime settimane, il 75% degli interpellati ha risposto che sarebbe più propenso a programmare e a prenotare da subito le sue vacanze.

Interessante, poi, che il 62% del campione considererebbe con attenzione l’ipotesi di andare in una destinazione “Covid free”, fatto che dovrebbe spingere l’Italia a seguire velocemente l’esempio di Paesi come Grecia, Spagna, Croazia e altri Paesi che perseguono da settimane questa strategia.

Partendo da queste valutazioni e considerazioni il presidente di Federalberghi-Confcommercio Potenza, Michele Tropiano, rilancia l’appello a Governo e a Regione perché:

“si acceleri la campagna vaccinale sull’intero territorio regionale e subito dopo le categorie fragili, che faranno seguito agli oltre 80enni, tra le categorie di lavoratori dipendenti ed autonomi da vaccinare il più rapidamente possibile si inseriscano gli operatori e i lavoratori del turismo e servizi”.

Le restrizioni agli spostamenti e l’incertezza sui tempi delle vaccinazioni continuano a frenare i progetti di vacanza degli italiani, che comunque stanno lentamente riprendendo fiducia sulla possibilità di viaggiare.

Secondo la rilevazione condotta ogni mese da SWG per Confturismo-Confcommercio, con l’indice di fiducia del viaggiatore italiano che a marzo tocca i 53 punti, tre in più rispetto al mese precedente ma comunque nove in meno in confronto allo stesso mese dello scorso anno.

Entrando nel dettaglio, scopriamo che un intervistato su tre ha dichiarato avrebbe voluto programmare un viaggio tra marzo e maggio, ma è rimasto bloccato dalle disposizioni che impediscono di circolare.

Si tratta di cinque milioni di persone che si aggiungono ai sette milioni che non sarebbero comunque partiti a causa di timori per la salute, per mancanza di ferie o in mancanza di disponibilità economiche.

Secondo il presidente di Confturismo-Confcommercio Patanè:

“il piano delle vaccinazioni non è solo un tema di salute, è un elemento essenziale per fare ripartire l’economia del Paese, cominciando dal turismo, che vale il 13% del Pil.

Da questo Governo ci attendiamo scelte decise: bisogna puntare sul nostro settore, non solo con ristori adeguati in rapporto alle enormi perdite accumulate, ma anche vaccinando con priorità i nostri addetti, aderendo da subito e con convinzione all’iniziativa dei green pass digitali proposta dall’Europa e realizzando corridoi e destinazioni Covid free comunicandolo ai grandi mercati, come stanno facendo altri Paesi”.

Quanto al rilancio complessivo del settore:

“il PNRR (piano nazionale ripresa e resilienza) del 12 gennaio scorso, che al turismo dedica risorse per 1,5 miliardi in totale, deve essere profondamente rivisto.

Il settore va posto al centro delle linee di intervento previste su digitalizzazione, transizione ecologica, riqualificazione di strutture e competenze, inclusione sociale e mobilità.

Su questi temi abbiamo pronte proposte progettuali concrete, redatte da esperti ed europrogettisti, che vogliamo presentare nei prossimi giorni al ministro Garavaglia”.