I CACCIATORI LUCANI IN QUESTE ZONE POSSONO STARE TRANQUILLI: “L’ATTIVITÀ VENATORIA NON SUBIRÀ LIMITI”, LO DICE…

Nella giornata di ieri è stata presentata un’interrogazione dai consiglieri comunali Michele Pellettieri, Rocco Giuseppe Amico e Domenico Antonio Cavuoti del Gruppo di minoranza “Uniti per Castelmezzano” relativa alla perimetrazione delle Aree Contigue del redigendo Piano Parco del Parco di Gallipoli Cognato Piccole Dolomiti Lucane.

I consiglieri hanno spiegato:

“L’atto ispettivo mira a richiedere al Sindaco di attivarsi, affinché, l’Area attualmente ‘libera’ di Caperrino (nel Comune di Laurenzana ed a confine con Castelmezzano) tra il predetto Parco Regionale ed il Parco Nazionale della Val d’Agri resti tale e possa continuarsi, almeno lì, la pratica della caccia da parte dei cacciatori di Castelmezzano e Pietrapertosa.

La questione è connessa ovviamente alla grave problematica del sovrappopolamento dei cinghiali e degli imponenti danni alle colture agricole.

L’interrogazione è stata inviata anche alla Prefettura, al Comune di Laurenzana, Al Parco ed alla Regione Basilicata”.

Oggi non è tardata ad arrivare la risposta del presidente del Parco regionale Gallipoli Cognato Piccole Dolomiti Lucane, Mario Atlante:

“Nella società globalizzata e “social” in cui viviamo vengono definite fake news le notizie false e in alcuni casi tendenziose diffuse esclusivamente per creare confusione e disinformazione.

Le notizie circolanti sulle aree contigue individuate dal parco in seno al proprio Piano del Parco possono essere definite tali.

Andiamo con ordine: il Parco in applicazione dell’art. 32 della Legge 6 dicembre 1991, n. 394 Legge quadro sulle aree protette, ha individuato le aree contigue al Parco.

La individuazione e delimitazione di tali aree è avvenuta con criteri scientifici ed in applicazione della carta degli habitat, ossia delle emergenze ambientali presenti nei territori limitrofi come dettato dalle direttive Habitat ed Uccelli della Ue.

Bisogna specificare che le aree contigue, nella maniera più assoluta, non sono Aree rientranti nel Parco, quindi non sono aree su cui vigono le norme che regolamentano un’ area protetta.

Nella fattispecie le aree individuate nei comuni di Castelmezzano, Laurenzana, Anzi, Trivigno, sono aree del comprensorio del lago Camastra.

Tale individuazione  nasce dal fatto che sono aree immediatamente a ridosso dell’area Parco e con presenza di habitat particolari.

In particolare su tali aree contigue nessuna limitazione sarà introdotta circa le attività venatorie vigenti, anzi, se i territori e le associazioni di riferimento lo vorranno, si potrà prevedere successivamente che le attività venatorie possano essere riservate ai soli residenti dei comuni di aree contigue.

Diversamente resterà tutto così com’è.

Gli altri argomenti oggetto di regolamentazione saranno esclusivamente:

  • il divieto di attività di prospezione e ricerca inerenti gli idrocarburi;
  • l’utilizzo di pesticidi e anticrittogamici;
  • l’utilizzo di specie locali nella arboricoltura da legno.

Si ribadisce infine e per l’ennesima volta, che l’attività venatoria non subirà alcuna limitazione”.