Potenza: in questa scuola della provincia bambini in festa con maschere, nastrini colorati e campanacci! I dettagli

Quale migliore occasione se non il Carnevale per conoscere le tradizioni autentiche della nostra meravigliosa regione?

E così, in un piccolo plesso dell’Istituto comprensivo di Pignola, in provincia di Potenza, intitolato a uno dei maggiori poeti e intellettuali lucani, Giovedì 20 Febbraio 2020, alle ore 10:00, si rinnova uno dei più antichi rituali della nostra regione.

La scuola dell’infanzia di Tora porta il nome di Rocco Scotellaro e, dunque, in occasione del Carnevale 2020, le maestre (Nolè Maria Anna e Rosanna Petrone) hanno deciso di sottolineare il legame con la cultura Tricaricese, paese dove fu intenso l’impegno politico di quest’uomo.

Qui, Scotellaro, nel 1946, fu eletto Sindaco con la prima democratica votazione amministrativa del dopoguerra.

Si contraddistinse per il coinvolgimento del popolo nella risoluzione dei problemi e per la realizzazione di opere concrete a favore della popolazione, come la fondazione di un ospedale, il terzo all’epoca esistente in Basilicata, inaugurato il 7 Agosto 1947.

Pose, inoltre, grande attenzione al lavoro e, attraverso la costruzione dell’edificio scolastico e l’apertura di scuole per adulti, alla lotta contro l’analfabetismo, tappa fondamentale del processo di elevazione culturale e democratica dei popoli del mezzogiorno.

Per questo, in occasione del Carnevale, si è creduto opportuno far conoscere ai bambini della scuola dell’infanzia un rito autentico, un’altra possibilità di fare festa: il Carnevale di Tricarico, uno degli eventi più suggestivi della nostra regione, caratterizzato dalla rappresentazione di una coloratissima mandria in transumanza.

Le maestre, in collaborazione con i genitori, hanno costruito i famosi cappelli delle maschere da fare indossare ai bambini.

Due i travestimenti tipici.

La maschera da mucca, costituita:

  • da un cappello a falda larga coperto da un foulard e da un velo e riccamente decorato con lunghi nastri multicolori che scendono fino alle caviglie;
  • da una calzamaglia, anch’essa decorata con nastri o foulard dai colori sgargianti;

e la maschera da toro, identica nella composizione, ma completamente nera con alcuni nastri rossi.

Entrambe portano un campanaccio, diverso nella forma e nel suono, a seconda che si tratti di mucche o di tori.

Questa maschera è emblema di ambiguità, occultamento di identità, come appare in tanta iconografia di ogni epoca.

Giovedì, a Tora, si inizierà dalla vestizione, grazie alla presenza di alcuni dei rappresentanti dell’Associazione Proloco Tricarico: Giuseppe Caravelli, Rocco Cantatore e Antonio Vizzuso.

Al suono di campanacci e musica tradizionale, verrà ricostruito in un mondo magico, antico, ricco di suggestione.