Tito: al via il Mese dei Mulini 2025 e la nuova edizione della Duvada. I dettagli dell’evento

Al via il Mese dei Mulini 2025 e la nuova edizione della Duvada a Tito: verso una rigenerazione sostenibile del paesaggio culturale.

Spiegano gli organizzatori:

“Immaginate di camminare tra i paesaggi della Basilicata, dove il suono dell’acqua alimentava non solo mulini, ma intere comunità.

Oggi, con rispetto per la tradizione e una buona dose di innovazione, questi luoghi stanno tornando a essere risorse preziose per l’ambiente e l’energia.

Con l’avvio del Mese Europeo dei Mulini 2025, promosso in Italia dall’Associazione Amici dei Mulini Storici AIAMS e giunto alla sua 14ª edizione, torna anche la nuova edizione della “Duvada” a Tito (PZ), un evento ideato nel 2015 dalla Libera Associazione RiCrea APS con la collaborazione del Forum dei giovani di Tito, intervenuti da qualche anno a sostegno degli storici ortolani.

Questo evento annuale ripropone la pratica tradizionale della “duvada”: una piccola diga realizzata in pietre e fascine, costruita collettivamente dai contadini per deviare temporaneamente l’acqua del torrente Noce e irrigare orti e mulini locali.

La pratica della duvada non rappresenta solo una tradizione agricola: essa è un vero e proprio patrimonio culturale immateriale, espressione di conoscenze locali tramandate da generazioni e di gestione comunitaria delle risorse.

Questa antica tecnica svolge anche un’importante funzione ambientale, contribuendo alla prevenzione delle inondazioni e alla protezione dei suoli.

Negli ultimi anni, il rischio di perdere questa tradizione è aumentato, ma grazie al lavoro della comunità locale e del CNR ISPC (Istituto di Scienze del Patrimonio Culturale del Consiglio Nazionale delle Ricerche), la duvada viene studiata e valorizzata per il suo contributo alla sostenibilità ambientale e resilienza climatica.
Mentre in molte altre zone queste pratiche tradizionali sono scomparse, a Tito vengono rivitalizzate grazie all’impegno della comunità, che continua a tramandarle e a renderle parte attiva nella gestione del territorio.

La Duvada a Tito, dunque, non è solo un evento celebrativo ma un’occasione educativa e partecipativa per coinvolgere le nuove generazioni nella conservazione del loro patrimonio locale, come previsto dalla Convenzione di Faro sul valore del patrimonio culturale per la società, sottolineando l’importanza del coinvolgimento comunitario attivo.

Questo approccio è stato approfondito dalla ricercatrice del CNR ISPC, Marica Grano, esperta di antiche tecnologie idrauliche nell’articolo Historic water Mills as regenerative ecosystems: Integrating technologies, community engagement and sustainable landscape management, pubblicato sulla rivista Cities nel mese di aprile 2025, che approfondisce il ruolo dei mulini ad acqua come strumenti di rigenerazione territoriale e sostenibilità.

Queste ricerche evidenziano come pratiche tradizionali di gestione delle acque, come la duvada, possano oggi offrire soluzioni innovative per la transizione ecologica e la resilienza climatica.

Durante l’edizione 2025, oltre alla ricostruzione partecipata della diga tradizionale prevista per sabato 3 maggio alle 8 di mattina, si svolgeranno attività educative e percorsi di sensibilizzazione per i giovani, mirati a trasmettere le conoscenze pratiche e culturali necessarie a gestire in modo sostenibile il paesaggio fluviale.

Nel corso della giornata sono previste visite guidate agli antichi mulini ed ai canali di irrigazione con rinfresco finale offerto dalle associazioni.

Tra le numerose attività previste in tutta Italia e in Europa per le giornate europee dei mulini nel weekend dal 16 al 18 maggio, spiccano in Basilicata un convegno per discutere gli strumenti normativi di valorizzazione dei mulini storici e la presentazione della ricostruzione della gualchiera e del Mulino Romano di San Martino d’Agri, grazie ai finanziamenti del PNRR e all’azione e all’impegno dell’associazione culturale Vincenzo Marinelli.

Ulteriori dettagli su queste e altre iniziative saranno comunicati attraverso la pagina Facebook “AIAMS Mulini del Sud Italia”.https://www.facebook.com/muliniSudItalia/

In un contesto regionale segnato dalla recente crisi idrica, diventa cruciale approfondire le pratiche tradizionali di gestione dell’acqua e censire le sorgenti che, storicamente, alimentavano gli oltre 800 mulini censiti dal CNR ISPC.

La collaborazione tra enti di ricerca, associazioni locali e comunità è fondamentale per garantire la trasmissione di questi saperi, custodendo il passato per costruire un futuro più sostenibile e consapevole”.

Ecco i dettagli dell’evento nella locandina.