Nuovo Stadio a Potenza: “evitiamo l’ennesima colata di cemento capace di dare il colpo di grazia a centinaia di esercizi”, a dirlo…

“Noto con profondo stupore che il tema più dibattuto, nonché il centro delle discussioni politiche cittadine e regionali sia diventato lo stadio.

Prima, vera e unica necessità per Potenza”.

A dirlo in una sua nota è il capogruppo di ‘Potenza Città Giardino’ Pierluigi Smaldone che spiega:

“Il Sindaco Guarente dimostrando una certa incoerenza con quanto dichiarato in campagna elettorale, oltreché nella sua “vita passata”, sembra non voler sentire ragioni.

Lo stesso Governatore Bardi, che certo non ricorderemo per la presenza costante sul territorio e per la permanenza assidua in città, interviene con un assist degno del migliore centravanti (è proprio il caso di dirlo…).

Sull’onda dell’entusiasmo (da me fermamente condiviso) per la nomina di Città Europea dello Sport 2021, dimenticando le quasi 12.000 firme raccolte (parliamo di circa 1/5 degli abitanti di Potenza!) e le numerose rassicurazioni fornite in campagna elettorale, si è anche deciso dove realizzare questo nuovo stadio: come volevasi dimostrare, si tratta dell’area della ex Cip-Zoo.

Il disfattismo e l’ostruzionismo non mi appartengono.

Ben venga un nuovo complesso sportivo se di dimensioni proporzionate, se effettivamente gestibile nel lungo periodo, rispondente ai bisogni dell’utenza e non di chi dovrà costruirlo, capace davvero di contribuire alla rinascita della città e, soprattutto, senza l’impiego di risorse ai danni delle casse comunali!

Ma una cosa è certa: prendere decisioni del genere rinnegando le proprie posizioni, ignorando la volontà popolare e imponendo scelte che guardano a pochi e non a molti, non consentirà a questa città di andare lontano.

Che il sito della ex Cip-Zoo (tra l’altro localizzato presso una delle “porte d’accesso” alla città di Potenza, in un’area notevolmente trafficata…) sia finalmente bonificato e messo in sicurezza, magari anche come area di archeologia industriale da valorizzare, in linea con quanto si fa nel resto del mondo.

Evitiamo, invece, che sia fagocitato dall’ennesima colata di cemento e che diventi una nuova area commerciale impersonale, capace di dare il colpo di grazia ad un tessuto produttivo cittadino e a centinaia di esercizi che ogni giorno lottano per non abbassare decisivamente la saracinesca”.