Epidemia accelera. Sale Rt nazionale e raggiunge 1,06. Ecco tutti i dettagli

L’Rt medio nazionale, l’indice di trasmissione del coronavirus, sale dallo 0,99 di una settimana fa e raggiunge quota 1,06.

Questo il dato all’esame della cabina di Regia che sta analizzando i numeri del monitoraggio settimanale condotto da Iss (Istituto superiore di sanità) e ministero della Salute.

Nel periodo 10 – 23 febbraio, l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 1,06 con un range 0,98- 1,20, sopra uno per la prima volta in sette settimane.

Dal report Iss-ministero della Salute sull’andamento dell’epidemia relativo al periodo 22-28 febbraio emerge una “netta accelerazione dell’epidemia” con una incidenza nazionale che sfiora i 200 (194,87 per 100.000 abitanti) e nei prossimi giorni, secondo le previsioni, potrebbe raggiungere quota 250.

L’incidenza nazionale nella settimana di monitoraggio, quindi, si allontana da livelli (50 per 100.000) che permetterebbero il completo ripristino sull’intero territorio nazionale dell’identificazione dei casi e tracciamento dei loro contatti e anzi si avvicina alla soglia di 250 casi per 100mila abitanti.

Le fasce di colore in cui saranno collocate Regioni e Province autonome italiane verranno decise In base all’Rt e ad altri parametri

Gli ospedali sono sempre più sotto stress. Il tasso di occupazione in terapia intensiva a livello nazionale è complessivamente in aumento (26% contro il 24% della scorsa settimana).

Il numero di persone ricoverate in terapia intensiva è in risalita da 2.146 della settimana scorsa a 2.327 (il dato è riferito al 2 marzo).

Aumenta anche il numero di persone ricoverate in aree mediche, passando da 18.295 (23/02/2021) a 19.570 (02/03/2021).

Forte aumento nel numero di nuovi casi non associati a catene di trasmissione: 41.833 contro i 31.378 della settimana precedente.

Scende la percentuale dei casi rilevati attraverso il tracciamento dei contatti (28,8% rispetto al 29,4%).

In calo anche, la percentuale di casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (35,2% vs 36,1% la settimana precedente).