Si torna a parlare delle indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Potenza — Direzione Distrettuale Antimafia — e condotte dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Potenza, che ha portato all’ordinanza di misura cautelare personale, disposta dal GIP di Potenza, nell’ambito dell’operazione “Level” (14 custodie cautelari in carcere e 8 divieti di dimora nel comune di Potenza).
A farlo è con una nota Aldo Di Giacomo, presidente di Una Nuova Italia-Basilicata:
“La cellula criminale nigeriana sgominata nei giorni scorsi a Potenza grazie all’efficace e tempestiva operazione dei carabinieri è il segnale inequivocabile che a contendersi con i cinesi il titolo di “quinta mafia” sono i nigeriani arrivati persino nelle periferie urbane e dediti a tanti traffici illeciti e non solo allo spaccio di droga come è avvenuto a Potenza.
Una situazione che, nonostante l’aumento di detenuti di nazionalità nigeriana nelle carceri italiane, nel giro di pochi anni, per oltre il 65%, continua ad essere fortemente sottovalutata.
Non ci interessa fare classifiche tra le varie organizzazioni della criminalità organizzate italiane e straniere operanti nel nostro Paese quanto piuttosto mettere in guardia contro il fenomeno di affiliazione che avviene nei centri di accoglienza ad opera di nigeriani giovanissimi e autori di reati minori secondo i meccanismi collaudati dai capimafia.
Il centro diventa il luogo preferito per “formare” nuovi criminali sempre più spietati come testimoniano tante aggressioni a persone anziane e violenze sessuali contro donne italiane.
E da tempo abbiamo chiesto lo smantellamento del Centro speciale di Palazzo San Gervasio.
Continuo a sostenere che non si deve scambiare l’accoglienza di profughi nigeriani ed extracomunitari in genere con tolleranza.
Ci conforta però la pronta reazione dei carabinieri e delle forze dell’ordine che registrano anche in Basilicata una crescita di fiducia da parte dei cittadini.
Del resto il lavoro degli uomini e delle donne dell’Arma dei Carabinieri in Basilicata è emerso con evidenza anche in occasione dell’operazione contro la mafia nigeriana: sono il baluardo di difesa dalla criminalità organizzata e punto di riferimento dei cittadini ai quali trasmettono sicurezza.
Per questo oltre al riconoscimento dell’insostituibile ruolo svolto, da parte delle istituzioni e della politica deve venire l’impegno a rafforzare strutture, mezzi, personale per agevolare il loro lavoro oltre che per rendere più efficace l’attività di contrasto ad ogni tipo di criminalità, illegalità e corruzione”.