POTENZA, ANNA TROVATA SENZA VITA IN CASERMA: DOPO 17 ANNI SI CERCA “VERITÀ E GIUSTIZIA”

Sono passati 17 anni dalla scomparsa di Anna Esposito, commissario di Polizia (e 1°dirigente della Digos) di Potenza ma mamma Olimpia e papà Vincenzo attendono ancora la verità.

Quel maledetto 11 Marzo del 2001 Anna aveva trascorso la giornata a Cava de’ Tirreni con la sua famiglia ed era felice.

La sera ritornò nel suo alloggio nella caserma Zaccagnini a Potenza, dove fu trovata morta il mattino seguente.

Il corpo di Anna fu trovato da alcuni agenti di Polizia, supino con il collo stretto dentro una cintura di cuoio annodata a sua volta intorno alla maniglia della porta del bagno.

La prima autopsia collocò la morte della donna alle 23:00 della sera prima.

Il suicidio apparve da subito anomalo, un “impiccamento atipico” perché il nodo era posizionato anteriormente sul lato destro.

Sulla scrivania della camera fu rinvenuta la sua agenda con 4 pagine strappate, vicino al suo corpo una penna.

Sul suo letto abiti eleganti.

Le indagini sono andate avanti, tra misteri e ipotesi, ma ad oggi i genitori di Anna aspettano ancora di conoscere la verità perché escludono categoricamente il suicidio.

La morte di Anna non è stata dimenticata nemmeno da Libera-Associazione nomi e numeri contro le mafie, che in questo triste anniversario ha scritto:

“Restituiamo dignità, continuiamo a cercare Verità e Giustizia”.

 Potenza 11 Marzo 2001.

Anna Esposito, 35 anni, Commissario Capo alla Digos di Potenza”.

Ricordiamo che lo scorso 28 Gennaio a Cava de’ Tirreni, paese d’origine di Anna, si è svolta una fiaccolata per contrastare la violenza di genere ed in questa occasione un dolce pensiero alimentato da sete di giustizia è volato in cielo per  Anna.

Alla fiaccolata, organizzata dal Comitato delle Associazioni, hanno partecipato tantissime persone ed anche il giornalista lucano Gianluigi Laguardia, da sempre vicino alla famiglia della vittima.

Tra la folla si è innalzato uno striscione con la foto del Commissario Esposito con la scritta “Giustizia per Anna Esposito”.

I genitori di Anna non credono “al suicidio” e attendono ancora giustizia e verità.