“Ricariche telefoniche beffa”: consumatori sul piede di guerra! I dettagli

Consumatori sul piede di guerra per le “ricariche telefoniche beffa”.

Interviene l’Unione Nazionale Consumatori:

Costi di ricarica nascosti: è questa l’ennesima trovata degli operatori del settore che al momento dell’acquisto di una carta prepagata per il credito telefonico (5 o 10 euro) trattenevano un euro per servizi tanto aggiuntivi quanto non richiesti.

Insomma i vecchi costi di ricarica aboliti dalla legge Bersani rischiavano di gravare ancora sulle tasche degli italiani, seppur con una veste diversa!

Dopo numerose lamentele dei consumatori e la nostra denuncia, l’AGCOM (Autorità per le garanzie nelle comunicazioni) è intervenuta obbligando i gestori a porre fine a questa pratica commerciale.

Molti consumatori hanno scritto all’Unione Nazionale Consumatori lamentando il fatto di aver acquistato una ricarica telefonica da 5 o 10 euro per poi ritrovarsi con un credito effettivo di 4 o 9 euro.

L’euro ‘mancante’, infatti, veniva utilizzato per l’attivazione di alcuni servizi extra come 3 giga in omaggio o 24 ore di internet gratuito ecc.

Il tutto alle spalle dell’ignaro utente.

Una pratica commerciale al quanto discutibile che è stata prontamente segnalata alle Autorità competenti dalla nostra associazione.

L’Agcom dice stop ai costi di ricarica per carte prepagate.

L’Autorità Garante delle Comunicazioni con una delibera pubblicata nei giorni scorsi ha dato agli operatori 30 giorni per interrompere questa operazione che, tra l’altro, andava a colpire le fasce più deboli.

Infatti, la pratica di ‘decurtare’ un euro dal credito ricaricato, riguarda i formati da 5 o 10 € spesso acquistati da giovani o da utenti non benestanti.

Nella documentazione dell’Authority viene sottolineato inoltre, come questi formati standard, non fossero più rintracciabili presso i rivenditori autorizzati come bar, tabacchi o edicole ma solo online o negli store con la conseguenza che l’utente che si rivolgeva ai canali di vendita ‘tradizionali’ dovesse necessariamente attingere a formati di ricarica più costosi.

L’Antitrust chiude il procedimento su Tim per Ricarica+

Sul tema, l’Unione Nazionale Consumatori aveva presentato a Luglio un esposto all’Antitrust contro Tim per Ricarica +.

L’Autorità ha chiuso il procedimento nei giorni scorsi ottenendo la rimozione dei profili di possibile scorrettezza: con la conseguente modifica al sito internet e la riorganizzazione dei contenuti informativi”.

Massimiliano Dona, presidente dell’UNC afferma:

“Una vittoria importante per i consumatori.

Ora le compagnie telefoniche non potranno più far rientrare dalla finestra, sotto forma di offerte, i costi di ricarica”.