Ecco cosa ha detto l’assessore regionale all’Ambiente ed Energia, Gianni Rosa, dopo il sopralluogo nel Sito di interesse nazionale (Sin) di Tito:
“Stiamo recuperando importanti aree della zona industriale di Tito. I progetti stanno andando avanti. Sono fiducioso che dopo la bonifica dalle contaminazioni ambientali potremo riutilizzare i siti dismessi per lo svolgimento di nuove attività”.
L’assessore, che ieri ha visitato le aree del Sin Valbasento, ha avuto modo di verificare lo stato di avanzamento delle opere di messa in sicurezza dei siti dismessi con i referenti del Consorzio industriale di Matera, i rappresentanti dell’Arpab e i responsabili dei procedimenti di bonifica.
Presenti i rappresentanti della Provincia di Potenza e il Sindaco di Tito, Graziano Scavone.
Con l’Accordo di programma quadro (Apq) del 2013 per il Sin Valbasento sono stati indicati quattro interventi per oltre 23 milioni di euro.
Stipulato il contratto di appalto e consegnati i luoghi, sono in corso le analisi integrative per la messa in sicurezza e bonifica delle acque di falda, primo dei progetti dell’Aqp per la zona industriale lucana.
Per quanto riguarda, invece, l’area fluviale compresa nel Sin di Tito, non sono stati riscontrati superamenti delle soglie di contaminazione; di conseguenza, poiché non sono necessarie opere di bonifica, i progettisti hanno proposto un semplice piano di monitoraggio, ora in attesa della pubblicazione da parte della stazione appaltante.
Gli ultimi due interventi, che riguardano la messa in sicurezza delle scorie siderurgiche e del bacino fosfogessi, sono stati rallentati dalla presenza di radioattività naturale rilevata dall’Arpab nel 2013.
Fatto che ha richiesto la redazione di un Piano di caratterizzazione, anche quest’ultimo in attesa della pubblicazione della stazione appaltante.
Ha aggiunto Rosa:
“Questi sopralluoghi ci aiutano a capire anche a livello visivo lo stato dell’arte e quali sono i punti dove si inceppa la prosecuzione della bonifica.
Dal canto nostro continueremo a sollecitare i funzionari responsabili, affinché si superino in tempi non biblici gli ostacoli della burocrazia.
Dobbiamo chiudere una volta per tutte l’annosa vicenda della bonifica delle nostre aree industriali dismesse con la consapevolezza di nuova cultura più rispettosa dell’ambiente”.