Agriturismi in Basilicata: buone prospettive per ferragosto, positive le prenotazioni che stanno arrivando in questi giorni. Ecco i dettagli

Nelle 220 attività agrituristiche (compresi i punti ristoro rurali) per il tradizionale ferragosto in campagna si prevedono tra i 15-18 mila coperti, per un giro di affari tra i 450 e i 480 mila euro a cui aggiungere le vendite dirette di prodotti aziendali per altri 8-10 mila euro.

Turismo Verde, l’Associazione agrituristica di Cia-Agricoltori Italiani Basilicata, commenta “molto positivamente” le prenotazioni che stanno arrivando in questi giorni e in linea con l’andamento generale del comparto.

In agriturismo, vicino a piccoli borghi ben serviti, vivendo esperienze in azienda agricola e mangiando prodotti freschi di campi e allevamenti locali, da riportare anche a casa.

Questa l’estate 2022 per oltre 7 milioni di italiani, più del 30% dei connazionali previsti in vacanza tra luglio e settembre prossimo.

Sono per lo più famiglie e comitive, in viaggio dai 4 ai 7 giorni.

Secondo Cia:

“In generale, la tenuta del settore agrituristico, e delle sue 25 mila imprese, è ancora assicurata dalla natura stessa del comparto, sensibile alle esigenze dei cittadini, come ampiamente dimostrato in pandemia, e pronto a soddisfare, in modo innovativo, sempre nuovi bisogni.

Tra le tendenze che si consolidano si evidenzia la vacanza sostenibile e sicura, a contatto con la natura e gli animali, imparando a fare la pasta e a curare gli alveari, condividendo il lavoro agricolo come la lavorazione del formaggio.

Infine, andando alla ricerca dei mercati contadini per fare provviste utili al rientro, come raccontano da la Spesa in Campagna, Associazione Cia per la vendita diretta”.

Per Piera Bianco, presidente di Turismo Verde-Cia Basilicata:

“ci sono le condizioni per tornare alla situazione pre-Covid, ma il problema principale oggi è rappresentato dall’aumento dei costi aziendali, nonostante non abbiamo proceduto ad aumenti per i pasti e i servizi nella misura determinata da quelli dei costi a nostro carico.

Senza sostegni abbiamo grandi difficoltà a garantire continuità di servizi nonostante le nostre siano aziende multifunzionali che si occupano di produzioni e trasformazione prodotti.

I nuovi trend del ‘turismo lento e di vicinanza’, delineatisi negli ultimi due anni, si stanno trasformando in un’opportunità per quelle mete che fino a poche stagioni fa erano sconosciute ai più o messe in ombra da altre, magari limitrofe, ma più celebri e ricercate.

Il nostro obiettivo è valorizzare il settore agrituristico e riproporre, in modo innovativo, luoghi, saperi e tradizioni locali attraverso la ricerca di contenuti esperienziali ed emozionali nuovi.

Continuiamo innanzitutto ad intercettare il turismo di prossimità che insieme ai nostri piatti della tradizione contadina chiede un’esperienza di vacanza all’aria aperta da offrire in particolare ai bambini delle città”.

Il presidente nazionale di Cia, Cristiano Fini, dichiara:

“Vogliamo che il settore agrituristico sia pronto a ricevere i nuovi flussi e sia in grado di proporsi al meglio per soddisfare le aumentate aspettative del turista.

Occorre però che i singoli produttori sappiano dotarsi di una logica imprenditoriale innovativa e incentrata su una visione di più ampio respiro economico.

Noi inoltre insistiamo sull’abbinamento nel Metapontino campagna-mare per una vacanza diversificata.

L’aumento dei costi produttivi, di luce e gas in particolare è ancora troppo sulle spalle delle aziende agrituristiche ed è anche per loro che stiamo sollecitando un’azione di governo realmente incisiva e prima delle elezioni a settembre.

Sulla stagione turistica in corso, ci sono previsioni più che positive e ci auguriamo che portino alla fine buoni risultati anche alle nostre strutture“.