MICHELE DI AVIGLIANO HA PERSO LA VITA A CASA DELL’AMICO CHE NON LO HA SOCCORSO: ANNULLATO L’ARRESTO

Ricorderete la triste vicenda del 30enne Michele Labella, trovato morto in casa di un amico a Picerno (PZ) lo scorso 30 Marzo.

Michele sin da giovane era incappato nel vortice della droga ma, supportato dalla sua famiglia, ha cercato in tutti i modi di uscire da questo tunnel.

Sembrava l’inizio di una nuova vita, un riscatto all’interno della società ma purtroppo non è andata così.

Stando alla ricostruzione derivata dalle indagini dei Carabinieri, nella serata del 29 Marzo Michele è andato dal suo amico D.P, anch’egli tossicodipendente e gli ha chiesto stupefacente per drogarsi.

I due, a bordo dell’autovettura del malcapitato, si sono recati prima a Potenza per procurarsi la sostanza e poi fuori Regione, dove D.P. conosceva bene i luoghi e la rete di spaccio (in quanto cliente) facendo da intermediario per poi procurare ed acquistare la droga per se e per l’amico.

Parte l’hanno immediatamente assunta, il resto lo hanno cosumato al ritorno a casa di D.P. a Picerno dove Michele ha chiesto ospitalità per la notte.

Poiché da mesi Michele non assumeva questi quantitativi, ha iniziato a sentirsi male già durante il viaggio di ritorno (motivo per il quale ha fatto guidare la sua auto all’amico).

Giunti a casa, prima di mettersi a letto, hanno assunto ancora cocaina ed eroina.

Proprio in questa fase, il giovane ha accusato altri disturbi, come vomito e mal di testa, riferendoli all’amico, il quale però non ha preso alcun provvedimento.

Il giorno dopo, pur considerate le condizioni di salute del ragazzo, lo aveva lasciato solo in casa per andare al lavoro, senza chiamare alcun soccorso né la sera prima, né la mattina successiva, per poi rientrare nel pomeriggio e ritrovare il cadavere dell’amico.

Spaventato, non ha allertato i soccorsi, ma si è limitato a chiedere consiglio al medico di famiglia che non ha potuto fare altro che constatare la morte del giovane.

All’amico erano stati assegnati gli arresti domiciliari disposti dal Pubblico Ministero e convalidati dal Giudice per le Indagini Preliminari.

Ad oggi, il Tribunale del Riesame di Potenza ha annullato nei confronti del 39enne di Picerno la misura cautelare “per omicidio colposo come come conseguenza di altro reato”.

Quindi non omicidio colposo, ma ipotesi di mancato soccorso, che non richiede l’arresto.