NARCOTIZZO’ E DERUBO’ L’ANZIANO CHE ACCUDIVA: ECCO COSA RISCHIA ADESSO LA BADANTE ROMENA

Era stato addormentato con un potente sonnifero, versato in una birra, e poi derubato di 7mila euro.

A distanza di otto mesi dalla violenta rapina ad un 69enne di Lauria (Potenza), una romena di 25 anni, Ana Maria Lacatus, è stata condannata a sei anni di reclusione dal Tribunale di Lagonegro.

Nella notizia, riportata oggi dalla Gazzetta del Mezzogiorno, si legge che la sentenza è stata pronunciata dal collegio presieduto da Claudio Scorza, giudici a latere Teresa Valentino e Fortuna Basile.

La donna condannata (difesa d’ufficio dall’avvocato Annalisa Persico) era la badante del pensionato e rispondeva di rapina aggravata e lesioni.

Il pm Rossella Colella aveva chiesto la condanna a 10 anni.

La sentenza ha, invece, ridotto la pena ma la venticinquenne romena (presente in aula al momento della sentenza) rischia un altro processo per calunnia.

Infatti, i giudici hanno ordinato la trasmissione al pm del verbale contenente le spontanee dichiarazioni da lei rese durante il processo.

La donna per alleggerire la sua posizione avrebbe tentato di screditare il pensionato accusandolo di “averci provato”.

I giudici hanno anche stabilito per l’imputata l’interdizione perpetua dai pubblici uffici.

Una rapina che rischiò di finire in tragedia.

La scoperta fu fatta dai Carabinieri della Compagnia di Lagonegro che a Settembre dell’anno scorso, su ordine del Tribunale, arrestarono la venticinquenne romena (arresti domiciliari).

Una vicenda quasi analoga ad un ‘altra avvenuta a Cersosimo nel 2011, dove una pensionata di 86 anni fu uccisa da una badante polacca e dal suo complice che la soffocarono con una busta di

plastica.

A differenza di Cersosimo, però, il 69enne pensionato di Lauria non è morto.

L’uomo, infatti, si muove su una sedia a rotelle e la sera della rapina (il 7 Agosto dell’anno scorso), come sempre era seduto su una poltrona in cucina.

La badante lo narcotizzò, versandogli una massiccia dose di sonnifero in una birra e poi per essere sicura che non si svegliasse lo colpì al capo con un bastone.

La donna, che faceva la colf nell’abitazione dell’anziano, non trovò difficoltà a scovare i contanti, circa 7mila euro, che il pensionato custodiva in una cassaforte nella sua camera da letto.

Non contenta dei soldi portò via anche uno smartphone del valore di 700 euro e un orologio del valore di 250 euro.

L’anziano si risvegliò solo la sera del giorno successivo, verso le 20:30.

A svegliarlo fu il suono del campanello della sua porta.

Era il fruttivendolo che, come ogni sera, gli portava la frutta.

L’uomo dovette bussare più volte per richiamare l’attenzione del pensionato ancora sotto l’effetto del narcotico.

Il fruttivendolo capì che c’era qualcosa che non andava e chiamò un parente dell’anziano che lo fece trasportare all’ospedale di Lagonegro dove gli diagnosticarono un’intossicazione da

«benzodiazepine» e un trauma cranico.

Prima di andare in ospedale, il pensionato controllò la cassaforte nella sua camera da letto e si accorse che non c’erano più i 7000 euro.

Lo stesso giorno che uscì dall’ospedale si rivolse ai Carabinieri della stazione di Lauria ai quali denunciò tutto.

Dopo aver raccontato la sua storia fu ricostruito un identikit della donna anche grazie alle telecamere di sorveglianza e ad alcune testimonianze, e scattarono le ricerche: Carabinieri della stazione di Lauria setacciarono per un mese diverse zone finché l’autrice della rapina fu trovata in un campo nomadi a Scalea.