NEL POTENTINO UN TUFFO NEL PASSATO CON LE INCREDIBILI CREAZIONI DI LUCIA E ANTONELLA!

Saranno oltre 50 gli abiti d’epoche comprese fra il 1100 e il 1800 che il primo Agosto sfileranno nell’anfiteatro della piazza Massimo Troisi di Possidente (frazione di Avigliano – PZ).

A darne notizia i ragazzi della Parrocchia Sacro Cuore di Gesù di Possidente che hanno precisato:

“Sarà l’occasione per respirare quella passione, il frutto di quel lavoro, l’arte che, con la sua scintilla di genio, accarezza spessi velluti e scivola su morbidi rasi per vestire di sogno una calda serata d’estate possidentese”.

Protagoniste indiscusse della serata saranno Lucia Possidente e Antonella Agatiello, sarte finissime e artigiane del cucito, quello attento ai dettagli, alla posizione degli accessori e alle epoche storiche nelle quali calare velluti, rasi, sete, bottoni, merletti.

La loro sartoria amatoriale, che vanta ad oggi circa 160 abiti d’epoca, è un tripudio di colori che l’arte sartoriale ha saputo abbinare al gusto della moda medievale, rinascimentale, romantica.

Di fronte alle loro creazioni ci si rende conto che gli abiti non sono solo oggetti per difenderci dagli agenti atmosferici, rispondono, invece, a un preciso istinto estetico che riflette il costume di un popolo in un determinato momento storico e sono intessuti di motivazioni sociali.

Ad osservare gli abiti è possibile immaginare il cammino dell’ago in un andirivieni sinuoso e preciso che unisce lembi di stoffa informe per farne raffinate vesti per i nobili o semplici ma altrettanto ricercate tuniche per i popolani.

Nell’epoca della produzione industriale quasi sfugge, soprattutto alle giovani generazioni, il lavorio della macchina da cucire e la difficoltà di inserire il filo nella stretta cruna di un ago.

Ancor più difficile immaginare di passare intere giornate dietro a modelli, bozzetti e foto per trasferire sul manichino un’idea cucita con il filo più prezioso: la passione.

Mestieri come quello del sarto, del fabbro, del calzolaio, stanno velocemente scomparendo e disperdendo un bagaglio di conoscenze e di tecniche che un tempo si aveva cura di tramandare di padre in figlio, di generazione in generazione.

Le botteghe erano luoghi di apprendimento, luoghi in cui si sviluppava un saper fare che avrebbe segnato la vita di un ragazzo o di una ragazza dando loro un ruolo anche sociale all’interno della comunità.

Il recupero dell’artigianato e degli antichi mestieri è un nobile impegno che vede Lucia e Antonella pronte ad adoperarsi per conservare e trasferire anche ai più giovani la loro maestria.

Ecco alcuni costumi d’epoca realizzati da Lucia e Antonella:

abito1

abito2

abito3