Pignola: aiuti negati a centinaia di animali feriti! Il grido d’allarme

Dopo la sospensione dei ricoveri da parte dei Centri di Recupero Animali Selvatici di San Giuliano e Bosco Pantano di Policoro in Provincia di Matera, anche il CRAS del Pantano di Pignola, dal 10 Settembre scorso ha sospeso i ricoveri di selvatici in attesa di definizione della Convenzione con la Provincia di Potenza ormai scaduta.

Lo ha fatto sapere WWF Basilicata che ha manifestato tanta preoccupazione per la situazione che si è determinata.

Nella nota di WWF Basilicata si legge:

“In questi anni i CRAS lucani hanno recuperato centinaia di esemplari di fauna selvatica appartenenti alle specie più diverse, dalle tartarughe caretta caretta ai delfini, dai falchi grillai ai ricci, dal biancone alla gru, dal falco di palude all’albanella minore, dal nibbio reale al falco pescatore ecc., intervenendo anche chirurgicamente, con il successivo rilascio in natura, spesso in presenza di scolaresche, di esperti, appassionati e ciitadini.

Determinando un positivo contributo sia al valore della conservazione della natura e alla diffusione di attività legate all’educazione ambientale.

Il WWF di Basilicata è seriamente preoccupato per la situazione che si sta determinando, se i CRAS attualmente non sono più in grado di accogliere gli esemplari di specie recuperate e di garantire al tempo stesso la cura e la riabilitazione a causa del mancato sostegno economico da parte della Regione, qualcuno si dovrebbe pur far carico, considerato che gli sforzi fatti dai volontari, e il contributo anche finanziario dei gestori dei CRAS che con grande sacrificio provvedono anche alla copertura delle spese dedicate ai soggetti non coperti dal contributo pubblico, anticipando anche somme per la cura e l’alimentazione degli animali ospitati, i Centri di Recupero Animali Selvatici sono ormai al collasso.

A questo punto diventa anche impensabile pensare alla programmazione di queste importanti strutture, che dovrebbero prevede nuovi spazi idonei per l’accoglienza degli animali, l’acquisto di nuove attrezzature mediche, la realizzazione di voliere più grandi per la riabilitazione di rapaci e la realizzazione di vasche per il recupero e la riabilitazione di testuggini.

Il WWF si appella al buon senso delle istituzioni interessate affinché si attivino a fronteggiare la grave situazione che potrebbe continuare a ridurre specie e quindi danni alla conservazione della natura e alla biodiversità sul territorio regionale, già altamente sottoposta a vari inquinanti presenti in alcune realtà regionali dove assistiamo a declini di uccelli e di altri animali. I CRAS, oltre a fronteggiare il benessere di questi animali, possono invertire questo trend drammatico e fermare questa massiccia perdita di biodiversità come hanno dimostrato le direttive comunitarie sulla Natura ed in particolare la direttiva Uccelli e Habitat”.