Un’invasione di giovani voci nel salone Don Colucci, in viale Dante a Potenza, ha salutato ieri la presentazione dei sei progetti selezionati dal Gruppo di Volontariato “Solidarietà” per il Bando Si Può Fare Basilicata.
Un pomeriggio che alla densità delle idee ha contrapposto la leggerezza della visione delle ragazze e dei ragazzi.
Obiettivo ultimo: contribuire a rendere migliore (più vivibile, più ecologica, più attenta ai diritti delle donne, più sensibile ai propri artisti, più capace di preservare la cultura locale) la comunità in cui saranno realizzate.
L’iniziativa è stata ideata come rete nazionale da Cantiere Giovani, poi sviluppata e seguita a livello regionale dal Gvs e finanziata dalla Regione Basilicata.
I giovani lucani hanno ottenuto un finanziamento che arriva fino a 3.000 euro e consentirà loro di concretizzare le idee.
Ad aprire i lavori don Franco Corbo, presidente del Gvs, che – grazie alla sua esperienza cinquantennale di “corrispondente di pace” nel mondo – ha allargato l’orizzonte solidale al bacino del Mediterraneo e poi al mondo intero.
GLI INTERVENTI
Sono intervenuti, nel corso dei lavori, il dirigente del Gvs e coordinatore del Progetto Si Può Fare Basilicata Emilio Giugliano (che ha saputo spiegare il senso profondo dell’iniziativa e anticipato le prossime mosse), Francesco Palmieri di Cantiere Giovani (che ha illustrato il meccanismo alla base di Si Può Fare, dal sito internet a ciò che andrà fatto nelle settimane a venire), Mario Musacchio della Regione Basilicata (il quale ha voluto chiarire il ruolo dell’ente e descritto altre possibilità che si aprono ai giovani lucani perché abbiano voglia e opportunità di rimanere sul territorio lucano), Pasquale Costanzo di Cantiere Giovani (che ha difeso il diritto dei giovani a sognare, sottolineando come in questo caso abbiano le spalle coperte da una macchina laboratoriale e amministrativa che si occupa della parte burocratica dei progetti).
In sala, a sostenere i ragazzi, Sandra Di Stefano, Annalisa Giordano e Mario Valente del Gvs.
LE IDEE
Poi è stata la volta dei protagonisti: 67 giovani lucani (di cui 30 minori) che hanno esposto le idee selezionate.
A cominciare dai giovani di Lagonegro, collegati via web, con “La cascata dei profumi e dei sapori”.
Prevista la realizzazione di un giardino di erbe aromatiche e officinali per fornire agli studenti della scuola che l’ospiterà un’area laboratoriale ma anche per aprirsi alla cittadinanza e alle altre scuole.
Sul palco sono saliti poi i titolari di “Palco aperto” da Matera: un “percorso di ideazione collettiva” – attraverso incontri settimanali – rivolto alla comunità: la forza del teatro usata per abbattere le barriere fisiche e quelle culturali che ostacolano l’uguaglianza.
Partendo dalla rivitalizzazione di un antico anfiteatro in abbandono, è prevista una grande manifestazione finale in cui chiunque voglia esprimersi con la musica e il canto possa farlo.
Il paese degli indovinelli (in programma ad Agromonte Magnano, frazione di Latronico) è stato il successivo progetto descritto.
L’abitato si riempirà di tavole di ceramica, prodotte in loco, sulle quali il visitatore troverà le “Cose cuselle”, ossia i tipici indovinelli in dialetto agromontese.
Minime perle di saggezza popolare, divertissement ma anche serio studio: il progetto nasce da una ricerca condotta dal Centro Internazionale di Dialettologia dell’Università degli Studi di Basilicata, diretto della professoressa Patrizia Del Puente, insieme alle Università di Cambridge, Oxford, Palermo e Pisa.
È stata la volta di Giovani protagonisti, animatori di comunità, a Rotonda.
Progetto decisamente vario con cui si vuole animare il comune esaltando i talenti lucani della narrativa, della poesia e in generale della cultura e dell’arte.
Contemplata una due giorni di esposizione di frutti dell’artigianato locale e di opere dedicate alla pace e alla solidarietà, coinvolgendo la scuola e la gioventù dei centri vicini, oltre alle famiglie ucraine e rumene residenti in paese.
Il titolo dice tutto per il progetto La web radio di comunità (a Laurenzana).
Gli ideatori hanno immaginato appunto una radio diffusa su internet che serva la comunità locale e che invogli la collettività – in particolare i giovani – a discutere, confrontarsi, considerare altre opinioni, in una parola a crescere e far crescere.
Immaginata una serie di rubriche fisse – fra tutte citiamo “Inconsapevolmente io”, spazio di autoanalisi e lettura interiore – che spaziano in molti ambiti del sapere e del vivere.
Infine, Donne e montagne (a Viggianello e Chiaromonte): idea nata dalla consapevolezza che anche nel mondo dell’arrampicata i pregiudizi e gli stereotipi di genere condizionano la partecipazione femminile.
Sarà organizzato un breve corso di avvicinamento all’arrampicata sportiva per 12 ragazzi under 30 (di cui la metà donne) e una gara.
Ma il clou dell’iniziativa sarà un incontro pubblico in cui Pegah Moshir Pour, attivista iraniana dei diritti umani nota dopo la partecipazione a Sanremo, racconterà la vita e le imprese di Nasim Eshqi, unica climber professionista iraniana e considerata fra le più grandi alpiniste di sempre.
Una storia che potrà spiegare meglio di mille discorsi teorici cosa voglia dire seguire i propri desideri in un Paese che nega qualsiasi diritto alle donne.
A tirare le somme dell’incontro lo stesso Emilio Giugliano, che ha ringraziato la Regione Basilicata e Cantiere Giovani, ricordando che il Gvs non lascerà soli i titolari dei progetti ma che li aiuterà fino alla loro realizzazione.
Giugliano si è complimentato con i ragazzi per le proposte e li ha spronati a impegnarsi nella volata a raggiungere gli obiettivi prefissati.