POTENZA, ABBANDONATO IL “SERPENTONE”: “STA DIVENTANDO UN QUARTIERE DI CONFINE”

Continuano le denunce sullo stato di abbandono di alcuni rioni di Potenza.

Il “giovane Cattolico” Diego Sileo, attraverso un comunicato giunto alla nostra Redazione, esprime il suo punto di vista sulla condizione in cui versa il suo quartiere, rione Cocuzzo, invitando l’amministrazione a fare di più:

“Rione Cocuzzo è sorprendente.

Da molti chiamato “Serpentone”, è come un bambino diventato uomo un po’ tardi, ma che comunque, dopo tanti errori, ha iniziato a realizzare i suoi sogni. Come accade a quegli insegnanti che dicono ai genitori dell’alunno: “E’ bravo ma.. potrebbe fare di più!”.

Qualcosa in più l’ha fatto, infatti oggi è: accoglienza, serenità, dignità e festa.

Si è lavorato molto per ridonare queste quattro parole ad un luogo cui per tanti anni si è pensato di evidenziarlo come borderline. Sorprendente, davvero. E infatti dopo tanto impegno e sacrifici della parrocchia, degli abitanti del rione e dei volontari di molte associazioni si è provato a rendere quella che doveva essere una semplice periferia una vera e propria comunità, centrale per la città. Il rione è cresciuto tanto. Ma si sa, non tutto è per sempre.

Volevo infatti sollevare la questione di “abbandono” del mio quartiere. Alcuni si alzeranno e diranno “un’altra polemica”, ma il mio vuole essere un invito non una semplice invettiva. Un abbandono che passa da una mancanza di programmazione, di visione.

Non basta l’ordinario (taglio erba, illuminazione, sistemazione parco giochi..) che pur con le dovute insistenze mie e di altri amici siamo riusciti a definire, ma qualcosa di più importante e di pubblica utilità come adeguamento campo da calcetto adiacente scuola media e assegnazione degli spazi, sistemazione spazi oratorio parrocchiale, adeguamento e destinazione d’uso parco giochi asilo, concorso di idee per attività nel parco “Miralles”, insomma, progetti di prospettiva.

In questi giorni è stata approvata l’Agenda Urbana, un piano strategico di sviluppo urbano che prevedrà una serie di interventi sul capoluogo sfruttando i fondi strutturali europei. 45 milioni di euro. Un’occasione importante per la città. Ma, Rione Cocuzzo resta in panchina. Complice forse il fatto che non c’è rappresentanza politica del quartiere. Non abbiamo referenti in consiglio che avrebbero potuto alzare la mano e dire: “guardate, c’è anche il Serpentone!”.

Questo accade perché non c’è uno sguardo attento sulla città nel suo complesso. Rione Cocuzzo non è solo una strada che collega punti nevralgici della città, ma è molto altro. Abbiamo avuto in queste ore problemi seri per quanto riguarda il trasporto pubblico, che sembra essere un grattacapo irrisolvibile. Sta diventando un quartiere di confine, le cui criticità sociali sono ben note a tutti. Una sorta di enclave abbandonato a se stesso, senza un futuro.

Vorrei che l’amministrazione riconosca in noi un nucleo urbano da tutelare e far crescere al pari di altre zone della città. Il mio invito è che la giunta comunale, il consiglio, il Sindaco, come fatto in alcune occasioni anche su nostro invito, si attivino per un “progetto di quartiere”. Vogliamo essere coinvolti.

Lì dove non ci sono comitati di quartiere costituiti la parola la si dia ai cittadini con un’assemblea pubblica. Noi, siamo disposti a dare il nostro contributo in un confronto sereno, ma soprattutto chiaro e fuori da logiche di palazzo”.