Potenza, Marisol aveva solo 17 anni e tanti sogni: “voglio pensare che tu sia andata via felice. Vivrò questa vita per entrambi”

Potenza continua a piangere la scomparsa della giovanissima Marisol Lavanga.

Da scout determinata a promessa del volleyMarisol è andata via in punta di piedi lasciando tanto dolore tra coloro che l’hanno amata.

Aveva 17 anni e tanta voglia di vivere ma una terribile malattia non le ha lasciato scampo.

Nessuno dimenticherà mai il sorriso di Marisol nemmeno nel mondo dello sport.

La LegaPro ha infatti acconsentito alla richiesta avanzata dal Potenza Calcio.

La squadra, prima del fischio di inizio che domenica la vedrà impegnata al Viviani contro il Rieti, osserverà un minuto di raccoglimento proprio in memoria di Marisol.

Cariche di amore le parole del fratello Anjun che in post su Instagram ha dedicato ancora un pensiero all’amata sorella:

“Sono stati due giorni infernali, senza pace, senza tregua, senza sonno.

Stamattina mi sono alzato con la consapevolezza che io e il tuo faccino non ci saremmo più visti.

Non riesco a pensarci, non riesco ad accettarlo, dovevamo crescere insieme, farci forza l’un l’altro, continuare a fare gli scemi, ridere (che è la cosa che viene meglio a entrambi) e stringerci in grandi abbracci.

Se c’è qualcuno lassù continuo a chiedermi incessantemente perché abbia voluto questo, perché te, perché la mia piccola dolce rompicoglioni.

Da quando sono partito due anni fa eri fiorita, avevi smesso di essere considerata “la sorella di Anjun” ed eri diventata “Marisol” la ragazza divertente, solare, con cui nessuno si annoiava e del quale sorriso si innamoravano tutti.

Mi raccontavi del tuo volermi superare nella pallavolo, mi chiedevi come fare i tocchi di seconda, mi raccontavi del tuo amore per Bologna e la tua voglia di trasferirti lì all’università, volevi prendere la patente, organizzare la tua festa dei 18 anni, viaggiare.

Mi rispondevi a qualsiasi storia su Instagram ironizzando e prendendomi in giro, mi mandavi foto stupide ogni giorno e puntualmente, ogni sabato mi mandavi le foto di mille outfit tra i quali dovevo scegliere quello che ti stava meglio.

Ci vedevamo poco, una volta al mese se andava bene, ma quella volta mi dimostravi tutto il tuo affetto, mi rompevi dicendomi di portarti dei regali, mi chiedevi i passaggi in macchina perché se ti accompagnavo io era più figo.

So che eri fiera di me, orgogliosa del tuo fratellone, e voglio pensare che tu sia andata via felice perché il tuo fratellone stava venendo da te, portandoti la felpa della squadra che gli chiedevi da tempo.

Il tempo non curerà nulla, la tua assenza non sarà mai colmata sorellina, ma ti ho promesso che ti renderò ancora più fiera di me e vivrò questa vita per entrambi.

Perché tu sei e sarai con me, in ogni passo che farò, in ogni parola che dirò, in ogni mio gesto.

Sarà tutto per te Mari, e tramite me, mamma e papà la tua persona sarà sempre viva, e i tuoi sogni saranno i nostri sogni.

Rimarrai sempre la dolce bimbetta col sorriso contagioso, e quel sorriso sarà la mia forza.

Sei sempre con me,

Anjun”.

Ci stringiamo al dolore della famiglia.